







Trovato su Daily Vitamins.
Se adorate la fotografia a sfondo antropologico questo è uno dei titoli dell'anno da non lasciarsi sfuggire (magari assieme alla terza ristampa di True Norwegian Black Metal, gigavolume da capogiro concepito da un non metallaro per non metallari). L'agenzia Redux Pictures ci fornisce infatti la prima documentazione attendibile sull'identità della cosidetta gioventù sospesa tra iGeneration (1999-oggi) e Millenial Generation (di cui faccio parte, arrivata subito dopo la famigerata, ma sempre carismatica, Generazione X). Anche se il ritratto è riferito solo al territorio statunitense (pecca quasi assurda, considerando quanto le distanze e le identità nazionali si siano annullate negli ultimi anni) il lavoro di questi giovani reporter è potente, delicato, paterno e privo di giudizi. Si va dal giovane attivista mussulmano alla gang indiana, passando per skater, spogliarelliste, nerd e coppie innamorate. Devastanti le pagine dedicate alle vedove di guerra, quasi insostenibili se si considera che molte di loro non possono ancora bere una birra. Un lavoro ineccepibile e carico di umanità, accessibile a un prezzo per nulla proibitivo.

Visto e considerato che non sono ancora riuscito a metabolizzare la notizia degli Eyehategod in concerto a Milano (ad aprile, presso il circolo Magnolia) oggi un bel post dobbio a base di dischi ignoranti.
Serpents dei Struck By Lightning (Translation Loss Records/2009): fidatevi, nel prossimo anno gruppi come questo o i Black Tusk (guarda caso freschi di firma Relapse) spopoleranno. Il perchè lo spiego qui .





Nuova serie di scatti dal noto fotografo Brian Ulrich, questa volta impegnato a immortalare mall abbandonati. Una desolante (o fiduciosa?) metafora del nostro immediato futuro. Trovate la galleria completa qui.
Finalmente in dvd l'ultimo parto di Giovannino To. Anche se, per dovere di cronaca, devo segnalare che chi ha già visto il film parla di puro mestiere. Poco male, l'ultima volta che mi hanno sconsigliato un' opera del Maestro cantonese si trattava di quella bomba di Sparrow. Il dvd lo potete trovare qui.
Qui un bel post sul P.A.L.E. da parte dei nostri grandissimi amici Wen ed Enzo, una coppia di graphic designer con base operativa a Taiwan. Che, detto per inciso, assieme a Singapore e Malesia è una delle future capitali di questa disciplina (basta farsi un giro su qualche social network del settore per farsi un'idea). Qui trovate il loro e-shop personale. Tra le tante leccornie anche lo strepitoso urban toy in apertura al post.


Seguito di questo post. Da sbattere in faccia a chi pensa ancora che l'eutanasia (o l'aborto) sia paragonabile a un delitto.
Tipologie di un amore fantasma non è certo un fumetto facile. Ostile, pesante, stipato di roba fino a esplodere. Da questo punto di vista abbiamo un’aderenza perfetta ai temi trattati, non proprio esempi di leggerezza e disimpegno. Eppure Adriano Barone ci deve credere fino in fondo, visto che oltre a mettere il nome in copertina è pure finito per prestare le proprie sembianze al protagonista della storia. Che, tanto per rendere le cose ancora più difficili, di narrativo ha ben poco.
Prima di tutto cliccate qui per il nostro nuovo temporary shop. Il sito ufficiale ci sta mettendo un pò a vedere la luce, lo sappiamo, ma sono cose che succedono quando il tuo web designer è un fattone floridense (scegliere qualcuno di più vicino era troppo facile, che ci volete fare?). Sulla paginetta Big Cartel ci trovate tutte le nostre pubblicazioni, così non avete più scuse e per un anno potete fare regali veramente fighi.
Per l’appassionato di cinema horror (occidentale) gli anni ’80 rappresentano qualcosa di speciale. Ultima decade prima del decadimento e dell’ atrofizzazione coatta, ultimo sprazzo di una presunta età dell’oro che pare essersi conclusa per sempre. Lo stesso Ti West sembra conoscere bene questa fetta di storia moderna, trasferendone il carattere vitale e inquieto alla protagonista del suo The House of the Devil. Un excursus stilistico esorbitante, dove lo studio maniacale per l’estetica del cinema di genere di quegli anni sorpassa di gran lunga tutti gli esperimenti proposti fino a ora. La mimesi totale si realizza evitando citazioni, facilonerie ed esagerazioni pateticamente divertenti. Il giovane cineasta statunitense realizza in questo senso un’opera monumentale, andando controcorrente e scansando ogni sorta di attualizzazione. Il ritmo è lento, tutta l’azione è tenuta per il gran finale e le protagoniste non paiono essere strappate da un catalogo di intimo. The House of the Devil è il cinema horror anni ’80. E infatti la sua protagonista finisce per essere tenuta in vita a forza su di un letto d’ospedale. Notate qualche parallelismo?
Se qualcosa doveva morire 20/25 anni fa che senso ha tenerla ancora in vita in stato semicatatonico (nessuna provocazione morale, se avete il film capite a cosa mi riferisco)? Nei prossimi giorni il post completo, che merita qualcosa di più di un paio di righe. Nel frattenpo incominciate a leggere questo.
Assieme agli Atka (che però rimangono irraggiungibili) e ai Dr. Doom il futuro del grind. Inferiore al debutto (3/4 minuti di puro terrorismo sonoro, stampato in 200 copie per la Baskat Records) ma comunque ottimo. Qui la recensione.
Se c’è qualcuno nel mondo del fumetto che merita l’appellativo di furbone quello è Warren Ellis. Genio e cialtrone, iperproduttivo e amante del riciclo, indipendente fino a quando non firma il contratto per qualche major. Capace di (tanti) picchi inimitabili così come di plagi senza pudore (tipo l’episodio di Hellblazer scritto ricalcando il film Man Behind The Sun). Uno di cui aspetti la prossima uscita con l’acquolina alla bocca ma poi finisci per maledirne la grafomania. Come si è detto, un genio. E Con tanta benzina in vena non fa che riconfermarlo.
Una delle idee che mi frulla in testa da più tempo è un bel gigalibrone sull'arte videoludica in 2D. Sarebbe un sogno commissionare a un tot di artisti della pixel art un finto livello di uno sparatutto/picchiaduro a scorrimento di loro creazione. Il risultato sarebbero una serie di illustrazioni stampate su pagine pieghevoli a 8 ante (almeno) raccolte in una bella copertina rigida plasticosa. Magari ci si aggiungono qualche pagina della stessa dimensione riempite fitte fitte di personaggi, veicoli e terribili boss di fine livello. In qualsiasi caso il tutto risulterebbe troppo costoso per le mie povere tasche, quindi l'idea di questa uscita rimarrà tale. Una conclusione che non mi vieta comunque di studiare una line up ideale per il volume. Primo nome da contattare il grande Jalonso di Bugpixel, seguito a ruota da Gary J Lucken (come credenziale beccatevi la lista di cover fatte per Edge Magazine). E tra tutti questi esperti di mondi intangibili ci ficcherei, a sopresa, Jon Haddock. Tanto per vedere a che punto siamo con la confusione realtà/finzione.
Direttamente dal volume:
Ecco la prima classifica di fine anno, compilata dall'autorevole Decibel Magazine:
Al posto della locandina una foto della protagonista. Penso non ci rimanga male nessuno.