martedì 30 giugno 2009

Robot che pompano adrenalina: Exploit Yourself di Carl Erik Rinsch





Perchè riesce a pompare più adrealina Carl Erik Rinsch in 50 secondi che MgG e Michael Bay con i loro kolossal da 200 milioni di dollari?

3 commenti:

rae ha detto...

ecco, pero' qui a pompare adrenalina non è il robot, ma il parkour. mi spiego, se al posto che un androide ci fosse stata una persona o un tizio in un costume di prezzemolo la mascotte di gardaland il risultato sarebbe cambiato poco.

Se mi metti un robot a fare parkour giustificamelo in qualche modo. fai che sembra sbagliare un salto e in realtà accende i razzi e vola via, fai che gli spunti un terzo braccio e si appenda inmaniere impensabili.

MA! ha detto...

A me pare che un paio di numeri incredibili li faccia. Comunque io volevo mettere l'accento sul linguaggio su cui il robot è ripreso: la prima cosa che salta all'occhio sono le inquadrature da lontano. Se una cosa la riprendi da lontano subito restituisce l'idea di realismo e verità, sopratutto se l'inquadratura non è proprio perfetta. Poi ci sono i primissimi piani sulla struttura del robot, ma non su parti a caso. Se noti tutto è basato sulle articolazioni, sull'idea di potenza che un arto meccanico può generare (e infatti l'apertura indugia impercettibilmente sulle gambe). Aggungi poi un montaggio perfettamente ritmato e capace di impercettibili rallentamenti proprio nei momenti di maggior sforzo. Comunque ottima osservazione, l'idea dei razzi sarebbe stata la ciliegina sulla torta!

rae ha detto...

si, il video è sicuramente girato bene, pero' che quei numeri li faccia un robot o che li faccia il jackie chan della situazione (si, forse prezzemolo era esagerato) mi sembra cambi poco. perchè appunto è un robot nell apparenza, ma nella sostanza è un atleta "disegnato" in maniera diversa.