Se il cinema fosse esclusivamente orpello estetico Kim Ji Woon ne sarebbe il maestro incontrastato. Dopo il pluripremiato esordio The Quiet Family (su cui Miike baserà il suo musical The Happiness of the Katakuris) è stato un susseguirsi di lavori pressochè perfetti dal punto di vista estetico. La commedia satirica The Foul King, l'horror A Tale of Two Sisters e i due capolavori formali A Bittersweet Life e The Good, The Bad, The Weird. Ora è il turno del serial killer movie, uno dei filoni più sfruttati dai registi sud koreani (e con risultati spesso eccellenti, vedi Mother, The Chaser, Memories of Murder,...). Solitamente tendo a preferire le idee alla forma, ma il caso di Kim Ji Woon è talmente straordinario da farmi tornare sui miei passi. Se poi ci aggiungiamo Min Sik Choi (Old Boy) nella parte del maniaco omicida allora ci sono ben poche scuse per non avere la bavetta alla bocca.
3 commenti:
qualsiasi film asiatico che abbia anche solo un punto luce in comune con ...and the weird è da considerarsi un capolavoro per autoevidenza
Ot: ma questo lo hai visto:
08/04: Milan Magnolia, Italy @ Summer Open Air Converge, Kylesa, Gaza, Kvelertak.
Visto, visto. E ci sono pure i Baroness. Comunque questa volta ho incaricato un mo amico di ricordarmi gli appuntamenti almeno un paio di giorni prima. Dal MiOdi in avanti non dovrei avere più scuse per mancare!
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