Questo era il film che tutti, consciamente o meno, stavano aspettando. Perché Ji-Woon Kim ci consegna, finalmente, un capolavoro di puro intrattenimento. Senza alcun compromesso. The Good, the Bad, the Weird è un blockbuster privo di difetti, cinema enorme che si afferma come tale senza politica, senza piani di lettura, senza riferimenti colti o poetiche autoriali. The Good, the Bad, the Weird è tutto quello che conoscete già, ma fatto meglio. Molto molto molto meglio.
Ji-Woon Kim si dimostra un virtuoso senza pari (e in questa occasione supera di gran lunga anche il connazionale Park Chan-Wook), giocando continuamente con gru, profondità di campo e dolly vorticose. Dopo anni e anni di visioni per la prima volta mi trovo a sperare, con la paura di dover tarare su nuovi standard la definizione di perizia registica, che certi passaggi siano realizzati con l’aiuto della CG. Picchi assurdi di cinema si piegano al volere della spettacolarità, sempre in funzione di un ritmo e di una messa in scena che non permettono un solo istante di noia.
Esplosioni di violenza mai caricaturale vanno a braccetto con una sceneggiatura ricca di sottile umorismo, mentre colpi di scena calcolati con il bilancino (in senso buono) fungono da raccordo a scene action di 25/30 minuti (senza che, notate bene, una sola inquadratura venga ripetuta due volte). E poi c’è il cattivo supercool, le musiche che non c’entrano nulla, le spalle assurde e una sceneggiatura che costruisce un mondo più che raccontarci una storia.
The Good, the Bad, the Weird è uno di quei film dove si vedono tutti i (molti) soldi che ci sono stati investiti: nessun intervento digitale, set sconfinati (e perfetti per sparatorie), decine e decine di comparse pronte a cadere come mosche, una fotografia raffinatissima e un montaggio che pare calcolato al millesimo di secondo. La superficie si eleva a contenuto, senza che nessuno se ne accorga o ne abbia a male. Ji-Woon Kim vince ancora una volta il premio di regista più furbo della Terra, dimostrando anche di saper gestire la complessa macchina organizzativa di un kolossal come questo.
In conclusione: The Good, the Bad, the Weird è tutto quello che i produttori di Hollywood tentano di fare da 20 anni a questa parte, ma che non riusciranno mai a raggiungere. E’ la dimostrazione che la leggerezza può essere più intelligente di mille voli pindarici da intellettuale scoppiato. Sempre che si sappia come fare.
Se siete utenti BitTorrent e cliccate qui può darsi che riusciate a vedere il film con i sottotitoli in inglese. E se un distributore vi viene a dire che certe cose non si fanno perchè danneggiano il cinema voi rispondete che potreste tranquillamente affermare lo stesso. Ma nei suoi confronti.
16 commenti:
Ciao,
a tuo giudizio come si porrà nei confronti di questa pellicola un amante di Miike e PCWook che odia KKDuk e venera Leone come se fosse un dio?
"E se un distributore vi viene a dire che certe cose non si fanno perchè danneggiano il cinema voi rispondete che potreste tranquillamente affermare lo stesso. Ma nei suoi confronti."
Probabilmente è il miglior pensiero sul mercato cinematografico che mi sia mai capitato di leggere.
Saluti
Ciao
scusa la mia profonda ignoranza in materia (ho appena scoperto il tuo blog ... prometto che mi metto a studiare prof :D ) ... ma questa pellicola è uscita in Italia o è solo in lingua originale?
Questa rece te la scippo per LTN di sicuro... ;-)
Auguri intanto!
Ci sentiamo per un meeting a fine gennaio?
Alessio
@ Greg: lo adorerai. Senza mezze misure. Diventa il tuo film dell'anno.
@ Engelium: in Italia uscira forse tra qualche anno, direttamente in dvd e nei cestoni del Mediaworld. E la cosa disturbante è che si sta parlando di un film che farebbe sfracelli al botteghino. Giuro. Per una volta non occorre essere espertoni di cinema asiatico o amanti di Ozu per godersi un bel film. Basta sedersi e godere.
@ Alessio: tu scippa quello che vuoi. Non chiedere neanche. A fine gennaio ci si becca del sicuro, che dovrei aver finito tutto quello che ho in ballo. Questo dovrebbe significare più tempo da dedicare a horror e affini, con recupero obbligatorio di un bel pò di pellicole in arretrato.
Perfetto, grazie della consulenza e complimentissimi per le recensioni. Davvero, mai letti articoli che come queste trattino i nuovi media tendenti all'arte come ciò che realmente sono: arte e punto.
Però c'è qualcosina che mi trova in ENORME disaccordo negli articoli vecchi...
E che problema c'è se sei in disaccordo? Pure io mica ti ho sputato in un occhio quando hai detto di odiare KKDuk ;-)
Scherzi a parte, grazie dei complimenti e sentiti libero di ribattere a ogni mia riflessione. Se non le volessi mettere in discussione mica le renderei pubbliche. Magari riesci pure a farmi cambiare idea!
Nessuno, anzi.
Era solo per metterti in guardia su certi post che mi sono permesso di sganciare a mo di fialetta puzolente.
Francamente più che far cambiare idea a qualcuno spero di farmi un'idea più ampia io!
Specie sul cinema, che pur conoscendolo, da solo non riesco a leggerlo oltre le solite considerazioni superficiali...
Che poi litigare su certe cose è davvero una figata!
Capisco
personalmente sono del tutto estraneo a questo mondo ma devo dire che sfogliando questo blog mi sarebbe piaciuto approfondire un po'... ma senza la lingua di Dante per me c'è poco da fare
Mi associo entusiasticamente ai complimenti per la recensione.
Oltre ad avermi invogliato per l'ennesima volta a fruire di un'opera che probabilmente non potrò godermi tanto presto, il meccanismo di curiosità/interesse/approfondimento verso questo immenso filone cinematografico (così come, in passato, verso certi discorsi artistici ed opere a fumetti) è ormai avviato da mesi e viene continuamente alimentato da post come questo.
E anche se non dovessi riuscire a vedere nemmeno un quinto delle cose di cui parli, sarò sempre affascinato da questi tuoi contributi.
Continua così,
a tanti auguri per l'anno nuovo!
Grazie mille di cuore, Giangi. Tutto questo significa molto per me. Auguri anche a te.
Uè!!!
Visto ieri sera, davvero davvero davvero un gran bel film.
Ritmo da paura, regia ricca ma ben calibrata che passa dall'azione al comico senza l'effetto sbadiglio, trama gustosamente "vecchia", ottimi attori, facce prefette, colori splendidi.
Le citazioni di Leone, quelle principali almeno, sono assolutamente in linea con la trama, gustose, mai gratuite, divertentissime, apprezzabili senza deja-vù perchè filmate con grande intelligenza.
Che altro dire, avrei preferito qualche momento di distensione in più, di quelli che ti fanno affezionare al tal personaggio e al suo modo di agire. Però è davvero una pellicola coi fiocchi che pur inserita in un filone molto "mainstream" riesce a distinguersi e a raccontare qualcosa di assolutamente nuovo e memorabile.
Grazie ancora e altre mille volte per la segnalazione!!!
Grande Greg! Secondo me è un blockbuster perfetto. Stiloso, ritmato, divertente. Nessuna pretesa artistoide, ma nemmeno la presunzione di prendere per il culo lo spettatore (perchè qui il cinema lo sanno fare, pochi cazzi). Ne arrivassero di pellicole così nei nostri multisala.
Blockbuster?
Preferisco di no.
Cioè il film lo merita ma è più bello se viene visto e apprezzato solo da coloro che meritano il film.
Visto al cinema, al Far East. Ho linkato la tua rece, molto più precisa della mia, al mio intervento. Concordo con ogni riga che hai scritto, ma sottolineo, per chi cinema lo fa o tento di farlo, che qui veramente speri che certe cose siano fatte con la CG. Perchè altrimenti l'espressione "perizia tecnica" va ridefinita, o ne va trovata un'altra per Kim Ji-Woon.
Un film INCREDIBILE.
Comunque, se può interessare, di questo film esiste una versione sottotitolata in italiano.
@mario
può interessare :P ... potresti darmi qualche info più dettagliata? :)
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