Certo che certa gente nasce con tutte le fortune. Dopo essere diventato una rockstar prima dei fatidici 30, Gerard Way finisce per portarsi a casa pure un Eisner Award. Con il suo primo lavoro. Uscito per Dark Horse, disegnato da quel genio Gabriel Bà e arricchito dalle cover a opera di James Jean. Direi che c’è abbastanza materiale per rodersi il fegato senza remore di coscienza.
Un raccomandato? Direi di no, visto che The Umbrella Academy è un gran fumetto. Leggero e derivativo quanto volete, ma capace di divertire, intrattenere e inorridire per tutta la lunghezza del primo trade paperback. Quello che colpisce di più non è il plot (invero piuttosto trito) o l’idea dietro a tutta questa serie (solito gruppo di super eroi disturbati, qui in chiave Wes Andersoniana) ma la cura dei particolari, aspetto in cui pare che il Nostro abbia profuso il maggiore sforzo. Dialoghi brillantissimi (al limite della pièce teatrale), alternarsi di commedia e grottesco, ritmo frizzante e una passione sconfinata per il non-così-bizzarro-eppure-strano-forte che fa tanto fumetto d’evasione con velleità proto artistoidi. Il tutto glassato con una patina di fighetteria che spartirà in due i possibili fruitori del volume in questione.
Menzione d’onore per le psicologie, approfondite con una sensibilità e un gusto empatico molto rari. Le battutine cool si sprecano, ma a differenza di tanti prodotti dozzinali appaiono sempre ben inserite nel contesto. Spesso si ha l’impressione che i personaggi stessi siano ben più complessi di quello che ci vogliano far credere, come se dietro alle loro smargiassate ci sia qualcosa di più. Pensate al timido che si comporta da bullo, solo per evitare che la gente sfondi la sua armatura e ne realizzi la solitudine. O come quando vedi A Better Tomorrow 3 e scopri che Mark Gor Lee non è la spavalda faccia da culo dei primi due capitoli, ma un uomo triste e segnato da un passato tragico. Il personaggio di finzione interpreta un personaggio di finzione tipizzato, disinnescando ogni possibile interpretazione metalinguistica e somministrandoci una bella dose di realtà. Ripeto, abbastanza per rodersi il fegato senza remore di coscienza.
Un raccomandato? Direi di no, visto che The Umbrella Academy è un gran fumetto. Leggero e derivativo quanto volete, ma capace di divertire, intrattenere e inorridire per tutta la lunghezza del primo trade paperback. Quello che colpisce di più non è il plot (invero piuttosto trito) o l’idea dietro a tutta questa serie (solito gruppo di super eroi disturbati, qui in chiave Wes Andersoniana) ma la cura dei particolari, aspetto in cui pare che il Nostro abbia profuso il maggiore sforzo. Dialoghi brillantissimi (al limite della pièce teatrale), alternarsi di commedia e grottesco, ritmo frizzante e una passione sconfinata per il non-così-bizzarro-eppure-strano-forte che fa tanto fumetto d’evasione con velleità proto artistoidi. Il tutto glassato con una patina di fighetteria che spartirà in due i possibili fruitori del volume in questione.
Menzione d’onore per le psicologie, approfondite con una sensibilità e un gusto empatico molto rari. Le battutine cool si sprecano, ma a differenza di tanti prodotti dozzinali appaiono sempre ben inserite nel contesto. Spesso si ha l’impressione che i personaggi stessi siano ben più complessi di quello che ci vogliano far credere, come se dietro alle loro smargiassate ci sia qualcosa di più. Pensate al timido che si comporta da bullo, solo per evitare che la gente sfondi la sua armatura e ne realizzi la solitudine. O come quando vedi A Better Tomorrow 3 e scopri che Mark Gor Lee non è la spavalda faccia da culo dei primi due capitoli, ma un uomo triste e segnato da un passato tragico. Il personaggio di finzione interpreta un personaggio di finzione tipizzato, disinnescando ogni possibile interpretazione metalinguistica e somministrandoci una bella dose di realtà. Ripeto, abbastanza per rodersi il fegato senza remore di coscienza.
16 commenti:
concordo su tutto, gran fumetto dalla grande atmosfera.
spero vivamente che la seconda miniserie si all'altezza dato che le carte ci sono tutte.
Sempre un piacere leggere le tue recensioni, che trovo più puntuali di quelle di giornali o riviste specialistiche. Poi dicono che internet non ti fa scoprire veri talenti...
il tipo dei my chemical romance non è certo una garanzia...ma mi attira molto, se la trovo a poco è mia...
mah io sono un pò ottusamente per il "boicotta a priori", una roba scritta da un tipo che suona quella roba non è roba per me, passo
Neppure io impazzisco per i My Chemical Romance, però sto volume è veramente figo. Un paio di risate le garantisce, senza segnare per forza la storia del fumetto. Comunque vedremo cosa è capace di fare Scott Ian su Lobo, sperando che poi riesca a passare a Dredd. Come cantavano i mitici Anthrax: I'm the law!
@difforme: ero anche io dello stesso parere, ma è uno dei rari casi in cui è bastata la prima pagina per darmi un idea del tutto (ed è un tutto che mi piace)
http://3.bp.blogspot.com/_r9PzMfnAz5Q/SJQwfszeo5I/AAAAAAAAATs/Ed5tnAojX0k/s1600-h/AtomicFlyngElbow.jpg
bah meglio l'originale: http://www.youtube.com/watch?v=bYdjTrRPPAI
Parli con uno che si vanta di avere in casa la locandina originale del terzo capitolo della serie: Executive Koala (giuro, non è uno scherzo!).
Ehm, qualcuno mi potrebbe dare delucidazioni sul filmato del calamaro lottatore?
So che sono sempre l'ultimo a sapere le cose, ma volevo chiederti se tu sapevi di questo fumetto:
http://unavoltalichiedete.blogspot.com/2009/08/trentanni-tondi-di-raffreddamento.html
Lady Snowblood è un capolavoro del cinema. Ultra pop, violentissimo, politico, alla base di gran parte del rape'n'revenge di oggi. Straconsigliato, anche per cominciare a rivalutare Kill Bill (che mi fa cagare). Trovi il dvd italiano con anche il secondi capitolo (bello, ma meno del primo).
@ Faust: http://it.wikipedia.org/wiki/The_Calamari_Wrestler
conosci i polacchi ANTIGAMA? spacchettano culi che è un piacere
E chi non li conosce? Il meglio rimane Zeroland su Selfmade God Record e lo split con i Drugs of Faith. I due su Relapse invece mi hanno sempre convinto poco.
che te lo chiedo a fare... :)
@MA:Arigatou!
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