Non è possibile che una della cinematografie più vitali a livello planetario continui a produrre dvd senza sottotitoli in inglese. Le perle che ci stiamo perdendo sono troppe (anche considerando il giro dei fansub) e la nuova fatica del funambolico Yuthlert rischia di fare la stessa fine.
Il fuoricasta come eroe è uno dei fili conduttori più evidenti della new wave thai, assioma da cui deriva un'attenzione tutta particolare a chi è (scandalosamente ancora) ai margini della società. Difficilmente troverete una produzione popolare che dipinga in maniera così naturalizzata transgender, disabili, vecchi e "brutti". Un trattamento così poco di favore che potrebbe essere considerato quasi come una mancanza di rispetto, mentre invece è esattamente il contrario. In qualunque caso il secondo capitolo della trilogia del killer di Yuthlert (distribuito senza che il primo sia ancora uscito) sembrerebbe esserne la sintesi massima.
Confrontate il protagonista con quello di un qualsiasi film muscolare dello stesso genere proveniente da ogni altra parte del mondo. Notate come non ci sia traccia di ironia post-moderna. La faccia di Thep Po-ngam è perfetta per rendere un personaggio che è un perdente nato, privo di carisma o fascino da bullo. L'eroe è l'esatto contrario di quello che ci è stato inculcato per anni, aprendo un mare di nuove possibilità. Vuoi vedere che questa volta Yuthlert Sippapak è riuscito a infilare la storia destinata a lanciarlo (finalmente) nell'olimpo dei grandi?
P.S. ma quanti soldi sta guadagnando John Murphy in royalties?
2 commenti:
murphy se la gioca con CLInt Mansell e il suo Lux Æterna.
Minchia, quella è un incubo. Murphy lo batte 10 a 1.
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