giovedì 26 marzo 2009

16 - Bridges to burn (Relapse/2009)




Vi ricordate gli Unsane? Vi ricordate quelle chitarre grasse come una colata di cemento armato? Quella sezione ritmica sorda, percussiva e terremotante come il crollo di un palazzo troppo massiccio per reggere all’usura degli anni? Quelle vocals tanto rabbiose da potersi immaginare Chris Spencer impegnato a sputare letteralmente sangue sulle assi di qualche scantinato di Brooklyn? Quella negatività così sanguigna e vera da infilarsi sotto pelle e rimanerci per troppo, troppo tempo? Quella foga d’esecuzione che puzzava di asfalto, piscio, vomito e sangue rappreso? Vi ricordate della sacra triade EyeHateGod/Crowbar/Iron Monkey? La progenie stonata dei seminali Melvins, rimasti nella memoria come la più bestiale derivazione di quelle fondamenta gettate dai Black Sabbath. Vi ricordate il malessere trasmesso da composizioni che facevano dell’eccesso sludge core unica ragion d’essere? Il Gesù scimpanzé eroinomane stampato sulla cover di Our Problem come se fosse la cosa più normale del mondo? La profonda ignoranza di cui era impregnata ogni singola nota sputata dagli amplificatori scoppiati di queste band?



I 16 sì. Lo ricordano.



Cazzo, se lo ricordano.

2 commenti:

Officina Infernale ha detto...

lo sludge il mio secondo genere preferito ti consiglio anche Buzzov'en Noothgrush Fistula 13(gruppo al femminile la loro chitarrista suona nei Sourvein e anche negli immensi Electric Wizard) gli Eyehategod presi il loro primo lp che era appena uscito mi sa che sono stati fra i primi a fare questo genere i 16 hanno fatto un tot di dischi...

MA! ha detto...

Tra l'altro adesso la Relapse li ristampa tutti. Soltamente fa un lavoro della madonna, sopratutto a livello grafiche (vedi ristampa Bodychoke o Human Remains), quindi ben venga!