venerdì 19 dicembre 2008

[trailer] Samurai Zombie di Tak Sakaguchi (Jap/2009)

GiustificaBasta! Qualcuno ricordi ai giapponesi quanto è stato grande il loro cinema. Ne ho francamente piene le palle di ragazze mitragliatrici, macchine delle polpette e katane da Final Fantasy. Eppure c'e chi, come Tak Sakaguchi (protagonista di Versus, regista di Be a man samurai school), ancora non l'ha capito. Si prevede diffusione capillare tra i circolini del bizzarro a tutti i costi, festival del retrobottega, classifiche di fine anno (prossimo). Io passo.



Qui sinossi e trailer.

3 commenti:

Giangidoe ha detto...

Nonostante la mia conoscenza del cinema giapponese si limiti solo ad Ozu e Kitano, non posso che crederti sulla parola.

PS: Di recente sono stato a Francoforte e, in modo del tutto inaspettato, mi sono imbattuto nella mostra di Takashi Murakami al Museo di arte moderna. Sono rimasto molto affascinato e ho ritrovato nei suoi esperimenti molti dei temi a me cari, ma volevo chiedere a te (che sei un super-esperto in materia) qualche delucidazione: segnalazioni di siti, saggi o quant'altro che io possa consultare per farmi un'idea di questo controverso artista.
Giusto per non surfare a vuoto sul web, e avere magari una tua preziosa cornice critica ;)

MA! ha detto...

Complimenti per la mostra, io stavo morendo quando ho scoperto che non ci potevo andare. Murakami è uno dei miei artisti preferiti: è una sorta di Warhol cinico e in salsa wasabi. E' uno capace di essere l'artista più pagato e celebrato del Giappone ma di vendere pupazzetti come l'ultimo dei mangaka. Ha girato un cortometraggio per Luis Vitton (fu scelto da Marc Jacobs in persona) e fatto artworks per Kayne West. Insomma, un gran furbone. Ha una sua factory dove produce spille, action figures, peluches (io me ne ero accaparrato uno prima che diventasse così famoso, non ho idea di quanto possano costare adesso)e fanzine. Tanti lo odiano per il suo essere commerciale, ma un linguaggio artistico basato su manga e anime (e sulla loro piattezza) non può non essere legato a doppio filo al commercio. No? Se vuoi saperne di più buttati su amazon o sui negozi come kid robot. Hai preso il catalogo alla mostra? Mi hanno detto che era un capolavoro!

Giangidoe ha detto...

No, non l'ho preso.
Ma era un bel librone invitante e cartonato...
Il fatto è che quando sono entrato -con decisione pressochè estemporanea- non sapevo bene nemmeno chi fosse, 'sto Murakami. E quando sono uscito, non ho pensato di prendere il costoso volume del Museo, confidando di trovare poi materiale più accessibile in patria.
Una sala era dedicata interamente al merchandising legato alle sue creazioni (per l'appunto: magliette, spille, quaderni e gadget vari).
Nel negozietto del museo c'erano pure libri, tazze e articoli vari, ma avevano prezzi decisamente imbarazzanti per un "profano" come me.
La cosa più inquietante di tutto l'allestimento era però la musichetta di INOCHI, riprodotta all'infinito (come il video) nella stanza dedicata, e che si diffondeva inquietante per tutta la labirintica struttura.