domenica 14 dicembre 2008

Protest the Hero - Fortress (Vagrant Records/2008)









La tecnica e la follia dei Between The Buried And Me. La paraculaggine degli Every Time I Die. Un goccio di Faith No More e di classic rock/metal a insaporire ulteriormente il tutto. Mentre si perde tempo a giustificare dischi nati morti e si spendono soldi per arricchire ancora di più vecchie cariatidi, qualcuno cerca di portare avanti un discorso che i più cinici dichiarano morto da almeno 20 anni. I Protest the Hero ci si presentano con un miracolo: Fortress è accattivante, melodico, accessibilissimo. Ma anche maledettamente complesso, ricco e impenetrabile nelle sue architetture math. Basterebbe una sola canzone di questi canadesi per avere tante idee da spazzare via qualsiasi democrazia cinese, sarebbe sufficiente scegliere una delle decine di linee melodiche del cantante Rody Walker e ripeterla a loop per tre minuti e avremmo tra le mani il singolo dell’anno. Eppure non funziona così, perché una volta qui era tutta campagna e si stava meglio quando si stava peggio. Continuiamo a pagare 60 euro per vedere i Metallica toppare gli stessi passaggi che sbagliavano negli anni ’80, tiriamo fuori i 120 euro per comprarci il cofanetto a forma di bara bianca e lasciamo ancora una volta sullo scaffale Mastodon, Dillinger Escape Plan e da qualche mese a questa parte anche questi Protest the Hero. Tanto a cambiare il rock ci pensano gli scartini di Axl. Che bello.

6 commenti:

Giangidoe ha detto...

OT:
non so come la prenderai (io stesso sono molto scettico su queste cose), ma...
se passi da me c'è un premio per te ;)

MA! ha detto...

Grazie mille! Non amo molto questo tipo di cose (almeno quanto te, da quanto ho capito...) ma apprezzo veramente.

aLeX ha detto...

ohi! mi sono fidato della tua recensione e mi sono ascoltato questo album!ho fatto proprio bene. grandioso! è da giorni che gira ininterrottamente nelle mie orecchie..
grazie per il consiglio..

saluti esoterici..
aLeX

MA! ha detto...

Grande Alex! Non sai quanto avevo bisogno di un pò di melodia dopo tonnellate di urli sgraziati e grugniti da maiale. Ma un gruppo normale quanti singoli ci avrebbe tratto da ogni canzone dei PTH?

RRobe ha detto...

Lo compro sulla fiducia.
Ma Chinese è un grande album.

MA! ha detto...

Vai RRobe! Già che ci sei prenditi anche Ire Works dei Dillinger Escape Plan (evita i primi due, che sono capolavori ma molto meno accessibili del terzo). Vedrai che dopo Chinese lo rivaluti. Ti avverto però: se cerchi carisma, leggende e tutto quello che ha reso i Guns gli ultimi eroi del rock qui non troverai nulla del genere. In risposta a questa grave mancanza troverai tonnellate di riff, idee e contaminazioni. Che sia proprio questo il motivo per cui sono sempre le solite quattro facce a girare da 20 anni?