Le dichiarazioni seguenti sono tratte dal forum del Corriere della Sera. Sono commenti riguardo alla scelta della RAI di trasmettere il film Brokeback Mountain in versione censurata. Si consideri che non si vuole discutere della qualità artistica del film in questione, ma dell’atteggiamento di certa gente nata nel nostro stesso secolo (difficile a credersi, lo so).
“Come molti sanno l omosessualità è una deviazione della sessualià, una risposta psicosessuale sbagliata , come l'incesto , come il sadomasochismo il voyerismo ecc. Una certa medicina in seguito ai numerosi e riprovevoli (oltre che criminosi) atti discriminatori verso gli omosessuali ha pensato bene di eliminare l omosessualità dal prontuario delle malattie , piu per un fatto politico che su basi medico scientifiche , tant'è che ancora oggi esistono molte terapie per guarire dall omosessualità. Col tempo però un certo potere mediatico entrando nelle nostre case ha forzato la nostra cultura facendo passare l omosessualità come comportamento corretto. Quando ho letto della proiezione del film mi sono molto meravigliato di questo notevole abbassamento di livello culturale da parte del servizio pubblico , evidentemente però esiste ancora un sistema in Italia capace di tener lontano dalle fasce protette. E' giusto che il "ben pensante progressista" possa accedere a spettacoli che reputa consoni al proprio modo di pensare e vivere, ma è giusto che cio avvenga a pagamento e o soprattutto lontano dagli orari in cui le famiglie ancora sono riunite davanti alla tv. Per chiudere inviterei la RAi a spostare ulteriormente programmi violenti cruenti ed inauditi a fasce notturne (es Criminal minds ecc)”
“Ha fatto bene la RAI. Non è che vedere l'atto amoroso tra due uomini sia il massimo della bellezza. I gay la smettano di comportarsi da diversi e saranno trattati da uguali.”
“con buona pace dell'arcigay, non e' che alla maggioranza della gente faccia molto piacere vedere scene omosessuali. la rai ha fatto bene a tenerne conto.”
“Ma finitela con i piagnistei, non siamo tutti omosessuali e alla maggioranza degli uomini, vedere due maschi che si sbaciucchiano fa veramente schifo, imparate a rispettare anche gli altri, invece di pretendere che la maggioranza si adegui ai gusti bizzarri della minoranza. Trovo giusto non trasmettere certe scene in una tv nazionale che, deve rispettare l sensibilità di tutti.”
“Sinceramente il rischio che qualcuno dei miei figli potesse vedere due maschi che si baciano mi preoccupava alquanto. Ancora ricordo il disgusto di quando ho visto un bacio simile in un film di Ozpetek. Bleah”
C’è forse bisogno di chiedersi se un’opera come “Lo specchio dell’amore” abbia ancora senso di esistere? Sorvolando sul lato più tecnico della composizione (non ho le competenze necessarie per analizzarla in maniera competente) rimane da discuterne l'immenso valore artistico.
Il poema del Maestro Moore trascende la sua identità di opera queer fin dalle prime pagine, assurgendo a manifesto dell’amore negato in ogni sua forma. Senza moralismi o cadute nel patetico, il Bardo ci lancia in una cavalcata (è proprio il caso di dirlo, vista la velocità con cui si consumano le pagine) tra i secoli e i volti di una lotta che, evidentemente, non vede ancora la fine. Alternando umorismo dallo spiccato accento britannico, ubriacature di libertà e la solita, immane quantità di riferimenti storici quello che ci rimane tra le mani è un volume da lasciare a portata di mano, per essere letto e riletto fino allo sfinimento. Perché parlare solo di amore tra le persone dello steso sesso sarebbe un delitto per tutti quelli divisi da convenzioni e convinzioni che non hanno più di senso di esistere da secoli. Ma altrettanto delittuoso sarebbe parlare solo di amore, quando in ballo c’è la libertà di essere ciò che si vuole essere.
Completano il volume le fotografie di Villarrubia José. A tratti semplici semplici a tratti deflagranti, sempre suggestive e mai banali. Preziose come un forziere colmo di emozioni e sogni, vicine come un libro di fiabe.
Correte a comprare "Lo specchio dell’amore". Subito.
7 commenti:
Meno male che ci sei tu.....grazie!
quei commenti che hai incollato nel post sono delle cose terribili.. ho i brividi a ripensarci..
beh.. io il libro l'ho già preso e divorato...
saluti esoterici..
aLeX
maddai... cioè... sono dei fake i post che hai citato, vero?
... vero?
............. vero?
..................... ma che cazzo.
Triste vero? E poi io di questi omofobi non capisco una cosa: ma preoccuparsi di dove un altro uomo infila il suo pene non è estremamente gay?
Ok ok è bello fare i difensori degli oppressi. E' un clichè eroico molto popolare e di grande effetto.
Però 2 cose.
1) a prescindere, indipendentemente dalla rete televisiva (nazionale o privata), se trasmetti un film lo fai per intero; l'opera contiene un messaggio, qualunque esso sia, e lo devi rispettare se ti fai carico della sua divulgazione (e dei profitti/ascolti che ne scaturiscono).
2) vedere due gay che si baciano crea sconvolgimento, è un contenuto disgustoso/perverso/poco digeribile/difficile. Non sto parlando di legittimità o giustizia. Personalmente vedere due lesbiche all'opera mi fa piacere tanto quanto mi disgusta vedere due uomini che si baciano.
Ma non tutti abbiamo un certo stomaco, specie in Italia, e non tutti hanno nella propria scala di valori il "difendi i gay" o il "apprezza e/o rispetta le effusioni gay" da parte ad amicizia, famiglia, onestà eccetera.
Per cui, siccome non ho mai visto Ichi the Killer in prima serata e neppure Vampyr del '32, tantomeno censurati, perchè loro modo estremi e provocatori. Allora non voglio vedere in prima serata neppure la "montagna del culo rotto". La diano pure dopo le 22.
Per rispettare tutti è l'unica soluzione.
Perchè il politically correct è bilaterale, non a senso unico verso le minoranze.
La RAI ha sbagliato pur convinta di agire bene nel rispetto "della sensibilità di tutti".
Effettivamente alcuni homini herecti hanno 'sto nervo sensibilissimo ed eccezionalmente scoperto...
Ma anche loro, come i gay, vanno rispettati.
E non è stato commesso nessun torto nei confronti della difesissima cultura gay. Nonostante i suoi seguaci si sentano offesi, come succede SEMPRE, ogni volta che tirano fuori la testa dalle loro gloriose autocelebrazioni per osservare il mondo reale.
Finisco dicendo la mia su certo cinema. Tra ozpetek, almodovar e quest'ultima perla non si è ancora visto un film di successo che tratti l'argomento gay con intelligenza, distacco e civiltà. Si è solo pensato a provocare, lucrare, esagerare, speculare sulla filosofia del "politically correct" e del "difendi con onore la tua minoranza preferita".
Filosofia che nasce dal senso di colpa insito in ciascuno di noi dalla cultura occidentale. Non dal rispetto e dall'umanità.
Questo è senso di colpa.
Ma dicevo, non si è ancora sentito parlare con reale intelligenza dell'omosessualità e del suo relativismo.
Tranne che in V for Vendetta.
Meno male che esiste Moore.
Sono felicissimo perchè abbiamo quasi detto la stessa cosa: tutti e due vogliamo la normalizzazione per quello che ora è considerato un eccezione. Ovvero vedere film dove il fatto che un personaggio è gay non va ad agire direttamente sulla trama. Per spiegarsi meglio: se in un film uno è biondo non facco tutto il film sui biondi, ma lo considero un fattore di sfondo. Vorrei che fosse la stessa cosa per i gay. Infatti ho evitato accuratamente giudizi sul film in questione. Per il fatto della visione in prima serata invece la penserei come te se si parlasse di erotismo o pornografia, ma un bacio, sinceramente, non vedo come possa generare disgusto o fastidio.
Ok.
Però i post che hai citato mi sembrano reazioni plausibili da parte di chi non ospita contenuti gay all'interno dei propri valori; nel contesto parliamo di una cultura italiana, cattolica, secolare.
Al contrario di un movimento circoscrivibile che è relativamente l'ultimo arrivato.
Tra questi due universi non c'è una frattura ma una totale ed irreparabile assenza di collegamenti. Se poi ci aggiungiamo l'intersezione chiamata ipocrisia la situazione si complica.
Esattamente come la pornografia, l'heavy metal, il nazismo ed il satanismo un qualsiasi messaggio gay diretto verso la massa DIVENTA una provocazione anche quando non la è. Che sia un bacio o uno sguardo.
Anche se ammettiamolo, un film su due cowboy gay E' una provocazione. Di quelle a tutti i costi. E il gay costituisce pure il 110% della trama. Ahimè
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