domenica 3 aprile 2011

Il giorno dei cazzi esplosivi: The Taint di Drew Bolduc & Dan Nelson (US/2010)



Sono diversi i motivi per cui si vanno a evitare accuratamente certi prodotti: quando dal trailer si percepisce che il pedale del trash è ben bloccato con un mattone è quasi automatico che il pensiero corra a umorismo da bambino stupido (geyser di sangue ma nessun riferimento al sesso), digitale di bassa lega e zero profondità. Per fortuna che con The Taint si è lontanissimi da tutto questo. L’esordio dietro alla macchina da presa da parte di Drew Bolduc (anche grandioso protagonista) e Dan Nelson è una scoreggia tirata al momento e nel posto giusto. Dite quello che volete ma ci vuole talento anche per questo. Dietro l’apparente indulgenza verso lo splatter e il nonsenso questo piccolo, grande film nasconde una riflessione lucida e spietata sulla misoginia strisciante dei nostri anni. Esattamente come succede in South Park la carica dissacratoria è talmente dirompente da coinvolgere anche i suoi stessi autori. Così si seppellisce il lato serio e spietato dell’opera sotto una quantità sconsiderata di peni esplosivi e macchiette comiche. A una tesi piuttosto seria abbiamo a fare da contraltare una Tromata (post Gunn) come non se ne vedeva da tempo, con tanti di quei riferimenti a pornografia e omosessualità repressa da fugare ogni dubbio sulle vere intenzioni dei due registi/sceneggiatori.


The Taint racconta di un’epidemia di misoginia diffusa da un siero introdotto nelle acque di una tranquilla cittadina. Lo spettatore seguirà il pellegrinaggio (con tanto di folgorazione messianica sulla via di Damasco) di Phil O'Ginny, il ragazzo più figo della sua scuola. Un personaggio spassoso, totalmente fuori parte nella sua idiozia e nella sua incapacità di rapportarsi agli eventi. Attorno a lui graviteranno gang di fanatici del fitness, amazzoni munite di fucile a pompa, scienziati pazzi perennemente ubriachi e fiumi di sangue. Tutto girato in un digitale splendido, reso ancora più prezioso da una fotografa che non ci si crede. Completa l’opera un montaggio tra il grezzo e l’epilettico. Unico punto dell’opera in cui non si capisce se il risultato sia quello voluto o frutto del puro caso.


Umorismo caustico, mancanza totale di buon gusto, grandi personaggi, un bel pò di sangue e un gran filotto di gag riuscitissime. Tutto scritto, girato e prodotto in totale autonomia, con un budget prossimo allo zero. E in più il dvd ti arriva a casa arricchito da un artwork strepitoso, fotocopiato su carta rosa (idea stupenda, trasudante underground più di mille altre boiate viste in giro). Una delle numerose opzioni date allo spettatore per godersi il film. A questa infatti vanno aggiunte ben tre modalità di download (HD, Ultra HD e SD) e la gloriosa VHS (trasparente e autografata, stampata in 88 copie). Bolduc e Nelson riescono così ad aggirare ogni problema di distribuzione o censura, semplicemente vendendo The Taint per conto loro e curandone con minuzia ogni aspetto. Il risultato è il film più vivo, frizzante e libero che mi sia capitato vedere in questi primi quattro mesi del 2011. Ne voglio ancora.



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