Otto era uno zombie gay berlinese. Un pò emo, un pò goth, molto stiloso e amante del cinema underground. Protagonista di un gran film.
Adesso Bruce LaBruce sposta l'azione nell'assolata California. Il risultato? Uno zombie gay culturista, abbronzato e vestito in modo imbarazzante. Vedremo se il risultato sarà all'altezza dell'esperimento precedente.
Adesso Bruce LaBruce sposta l'azione nell'assolata California. Il risultato? Uno zombie gay culturista, abbronzato e vestito in modo imbarazzante. Vedremo se il risultato sarà all'altezza dell'esperimento precedente.
8 commenti:
pare un pò monotematico il ragazzo...
non ho ancora visto otto, ma questo mi ispira un po' meno.
OMIODIO SARO' MICA EMO!?!?!
Mah...
Greg: non è monotematico, è politicizzato. E poi sai che gli Autori con la A maiuscola tornano sempre sul luogo del delitto.
Rae e Vale: eretici. Maestro LaBruce sa.
Guardate che Otto è un gran film. Denso sia a livello metalinguistico che politico. Senza eccessi gay o robe simili. Uno sguardo lo merita. Poi non è che se guardi un film gay devi essere gay. E' come dire che per godersi i film di John Waters (a cui tutti dovete moltissimo, ve lo posso assicurare) si deve essere travestiti.
il raccontino a fumetti su passenger press è molto avvincente e con un gusto particolarissimo.
di conseguenza la curiosità verso Otto è parecchio alta però si dice in giro che se poi diventi bicurioso finisci in un centro di recupero cattolico dove la gente si suicida... sarebbe un bel problema
:)
Conta che il racconto sul Passenger è un estratto di una storia molto più lunga. In realtà è la conclusione di questa sua scenegggiatura. L'idea geniale di Ralph (il disegnatore) è stata quella di metterci i mutanti, in modo da dargli un tono da antologico a fumetti tipo EC comics. In realtà il mondo postapocalitico in cui i due vagavano era molto più astratto, si vedevano solo loro due in macchina e le trasmissioni radio aggiornavano sulle città distrutte progressivamente. Senza nessuna spiegazione. E conta che il racconto partiva in un periodo preapocalisse. Nell'ultima pagina, invece di diventare mutante, il protagonista si fermava a raccogliere un giovane autostoppista, gli offriva una sigaretta e si allontanavano nel silenzio. Molto più crepuscolare.
Senza nessun tipo di eccesso queer. Proprio come in Otto, dove le scene esplicitamente gay si contano sulle dita di una mano e durano pochissimi secondi (baci esclusi). Dopotutto è stato in gara al Festival del Cinema di Berlino. Non è che poteva presentare un porno (ambiente da dove proviene, tra l'altro).
Aggiungerei eccheccazzo solo perchè bisogna sempre spiegare tutto! E poi sui giornali si parla sempre e solo di Bonelli! Aggiungerei ancora eccheccazzo!
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