domenica 17 gennaio 2010

Come Alberto Hernández disse la sua circa l'eBook








Quando pensi di aver raggiunto un buon risultato spunta sempre qualcuno a ricordarti quanto tu sia lontano dal risultato sperato. Con il P.A.L.E. mi illudevo che io e Christian potessimo essere vicini al concetto di "esperienza sensoriale" nell'ambito del fumetto. Nulla di nuovo, ma una discreta scossa al culo per chi pensa che un albo con le nuvolette non possa avere la dignità di un libro d'arte. Risultato raggiunto, mi dico. Poi spunta questo Alberto Hernàndez e siamo punto a capo.



Il suo rifacimento del classico Dr Jekyll e Mr Hyde è una rivoluzione. Layout, stampa, tipo di carta. Tutto diventa narrazione. Se non capite cliccate qui e sfogliate la galleria completa.



Tecnicamente non siamo lontani da un libro per bambini (il pop-up, quello che suona, quello che profuma,...) ma è a livello concettuale che arriva il terremoto. Non abbiamo una storia che si piega a una rivoluzione tecnica (tipo le scene gratuite 3D al cinema, inserite in sceneggiatura solo per sfruttare questa nuova tecnologia), ma un apparato fisico malleabile e dinamico per facilitare l'immersione del lettore nelle vicende narrate.



Basterà questo a fronteggiare l'avanzata del libro elettronico? La risposta è ni. Perchè il futuro non sarà bianco o nero, ma grigio. Se sarà giusto e logico usufruire del materiale più caduco (quotidiani, settimanali, serie regolari) in una maniera tanto eterea e priva di importanza come il formato digitale (quanto si conoscono meglio i dischi che si possiede in un formato fisico rispetto a quelli scaricati?) sarà altrettanto doveroso possedere in formato cartaceo quei testi che si considerano fondamentali (voglio vedere quanti rinuncerebbero ai propri volumi di Charles Burn/Grant Morrison/... a favore di file elettronici). Non è un caso che i vari Omnibus siano comparsi sul mercato nel momento in cui la pirateria editoriale è definitivamente esplosa. Il passo successivo è alzare ulterormente la posta, proponendo un qualcosa impossibile da replicare. Noi ci abbiamo provato riconducendo l'editoria a un concetto di artigianalità e concretezza (rilegatura manuale, carte porose, stupende imperfezioni dovute alla lontananza dal sistema industriale), Alberto Hernàndez allargando lo spettro degli strumenti narrativi e introducendolo nel mondo fisico. Le grande case editrici ancora brancolano nel buio.



Detto questo sappiate che il volume qui sopra non è mai stato stampato, quindi alla Passenger rimaniamo i più fighi sul mercato (dai, anche i ragazzi di Arkitip non sono male).

5 commenti:

Unknown ha detto...

O_O
*_*
cioè...questa è un'esperienza mistica, oltre che sensoriale!
vorrei commentare, magari tentare di dire qualcosa di vagamente sensato, ma son talmente a bocca aperta che non so che dire.
Son anche abbastanza euforica, come quando ti innamori: lo vogliooo ^_^
Bho, non mi rimane che dirti: grazieeeee per la fenomenale segnalazione!

Doner ha detto...

sareste i più fighi lo stesso.

anche solo per il fatto che quello che fate lo fate qui in ITALIA trascinandoci dentro il resto del mondo per quanto riguarda l'innovazione grafica/stilistica/concettuale.

il tutto senza il minimo accenno di fighetteria.

eroici.
e a chi non ci crede possiamo sempre spacciarvi per una leggenda urbana.

:A: ha detto...

Sboròne. ;-)

DIFFORME ha detto...

RESPECT

MA! ha detto...

Sarà, ma questo qui mi pare veramente fico. La dimostrazione che c'è sempre qualcosa in più da fare.