martedì 14 aprile 2009

Beauty Full Beast di Federico Sfascia: la commedia degli equivoci si fa horror


Frank, amante della perfezione estetica e gestore di una profumeria di successo, venera Rosa in virtù della sua bellezza. Dopo 5 anni di fidanzamento finalmente riesce a farsi invitare a casa, desideroso di conoscere i genitori dell' amata e di ufficializzare così l’unione. Tutto sembra quadrare, ma un errore di tragitto cambierà per sempre la sua visione del mondo



Penso a horror indipendente e subito il pensiero corre a due accezioni: metafora sociologica arty e pallosa o fiera dell’eccesso scorreggione. Grazie, ma ho già dato. In entrambi i casi. Poi ti capita tra le mani un gioiellino come questo Beauty Full Beast e le carte in tavola cambiano. Perché al di là del budget risicato, di alcuni scivoloni e dei compromessi inevitabili il debutto di Federico Sfascia rimane un fantastico esempio di contaminazione tra generi. Oltre che una divertente commedia romantica.



L’intuizione geniale sta proprio nell’aver (quasi) ovviato le solite pacchianerie da bmovie forzato per costruire tutto il lungometraggio attorno a uno scheletro di umorismo garbato e intelligente, totalmente fuori contesto. Non è un caso se i momenti in cui si ride di più sono proprio le gustose scenette di vita familiare, i battibecchi tra la copia protagonista e le gag meno grafiche e più “di sceneggiatura”. A lasciare perplessi sono le rare cadute in un sense of wonder eccessivamente strampalato e troppo legato a un bizzarro a tutti i costi. Federico scrive dialoghi freschi e brillanti, dirige alla grande gli attori e riesce a immergerci in un’atmosfera scanzonata, senza volgarità o eccessi gratuiti. Poi trasla tutto in un mondo popolato da demoni ed esseri mostruosi, ottenendo un’alchimia strepitosa. Immaginate un film di Sam Raimi scritto da Kevin Smith e avrete un immagine piuttosto fedele di questo Beauty Full Beast.



Una commedia basata su battute fulminati e monologhi autoriflessivi incontra una regia inventiva e rapidissima, tutta stacchi di montaggio e steady al fulmicotone. Influenze conducibili al cineasta del Michigan incontrano le intuizioni del suo gemello/allievo/maestro/rivale Ching Siu-tung (pose plastiche, teli svolazzanti, fumo, primissimi piani su oggetti in volo) con risultati eccezionali, soprattutto se si considerano mezzi e budget a disposizione. Perfino la resa video gioca a favore del regista, donando al tutto un’aura deliziosamente ottantiana e spazzando in un colpo solo anni di ciofeche in digitale. Stesso discorso vale per effetti e make up, orgogliosamente artigianali e "fisici".



Beauty Full Beast non è un film perfetto, sia dal punto di vista tecnico che registico, ma risulta di una sincerità e di un amore per il suo medium talmente palesi da far soprassedere a questi piccoli nei. Un cult che meriterebbe maggiore visibilità, magari dopo un adeguato make up.



9 commenti:

Faust VIII ha detto...

Piccolo OT(Ma mica siamo in un forum :P): conoscevi questo?=>http://chokohamacemetery.blogspot.com/2009/04/gegege-no-kitarou.html

Giangidoe ha detto...

Ma dove lo recupero, il film?
Devo mettermi a parlare coi muli??

MA! ha detto...

@ Faust: li conosco di rifleso proprio dal film (syupendo) di Miike. Quante cose fiche esistono e quanto poco tempo abbiamo a disposizione!

@Giangi: vai su www.rubaffetto.com e chiedi direttamente a lui!

@ tutti e due: voi che siete espertoni di anime e manga, conoscete sta figata qua? http://twitchfilm.net/site/view/two-trailers-for-independent-japanese-animated-film-cencoroll.-the-ova-done/

Faust VIII ha detto...

Non so se posso definirmi un esperto(comunque grazie!:P), ma così a occhio mi verrebbe di paragonarlo a Narutaru(ragazzi che controllano bizzare,ma potentissime creature), anche se il character design dei mostri di Cencoroll, anch'esso particolare come quello della serie sopra citata, è diverso e originale.
Mi sa che questi due ingaggeranno una battaglia epocale alla Akira.
Certo che se l'ha fatto davvero una persona sola è una cosa degna di nota!

Faust VIII ha detto...

A proposito, devo assolutamente recuperarlo, Yokai Daisenso...

Giangidoe ha detto...

No, non lo conosco, ma per non scomodare sempre gli stessi maestri nipponici di cyber o steampunk, potrei dire che la trama -più del trailer- mi ricorda un pò le atmosfere dei lavori di Mohiro Kitoh (per capire cosa intendo, basta vedere su Wikipedia le trame di NARUTARU e spt di BOKURANO).

Cmq, beh, espertone non lo sono affatto... Tra l'altro, l'ultimo anime "vagamente" underground che ho visto credo sia stato questo, almeno due anni fa:
http://www.animeclick.it/anime.php?titolo=Kakurenbo

Giangidoe ha detto...

Incredibile: col refresh ho scoperto, oltre al mio commento, quello di Faust VIII che aveva avuto la mia stessa suggestione.
Direi che il rimando a Kitoh non è arbitrario, allora!

Faust VIII ha detto...

Beh, fa piacere che condividi con me, allora! :P
Kakurenbo, l'ho visto forse alla Anime Week di MTV e mi è piaciuto molto per la sua originalità...

MA! ha detto...

Yeah! Grazie per le dritte!