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Tutti dubbi fugati da questo secondo capitolo. Con il dipanarsi della vicenda Cajelli riesce a dimostrare quanto la visione dalla distanza possa essere utile in un tipo di narrazione che trae ispirazione prima di tutto dal reale. Gli autori di Milano criminale riprendono una serie di cliché e caratterizzazioni tipiche dei ‘70 per innestarle alla conoscenza che si ha di quegli eventi a quasi 40 anni di distanza. Come risultato i due milanesi danno alle stampe un poliziesco che distilla attraverso il filtro della storia tutto ciò che era già contenuto in potenza negli originali, trame politiche e sociali all’epoca senza privilegio dell’invecchiamento, ma che oggi riusciamo a leggere con l’ottica corretta. Si avverte la sensazione di uno spostamento da “Milano trema: la polizia vuole giustizia” verso la narrazione a ventaglio di “La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide”, con la speranza che si arrivi alla profondità di “Confessioni di un Commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica”.
Plauso per la scorrevolezza dei dialoghi, così veri ma al contempo indissolubilmente legati alla mitologia italica della frase lapidaria (vedi alla voce spaghetti western), e per il magnifico lavoro di Ferrario nel fondere disegni e fotografia in maniera del tutto organica e originale. Interessante come il suo stile così cartoonesco si sposi alla perfezione con la durezza della trama e come una costruzione della tavola piuttosto convenzionale non riesca a sferzarne dinamismo e appeal cinematografico. Sono cose che succedono quando si è gran bravi a fare il proprio lavoro.
Aldilà di tutta la dietrologia possibile sui crime movies settantiani Milano criminale è un fumetto splendido, che riesce a essere accessibile (e comprensibile) a chiunque, nonostante la sua ricercatezza e minuziosità. Si attende con ansia il terzo capitolo.
3 commenti:
Purtroppo il "poliziottesco" italiano è sempre stato un genere che ho ignorato (colpevolmente).
Rimanderò questa lettura a quando avrò recuperato almeno qualche masterpiece di questo filone.
Se sei interessato al crime movie italiano segnati Milano Calibro 9, La Mala Ordina, Il Boss, Milano Odia: la polizia non può sparare, Milano: il clan dei Calabresi, Il Grande Racket, Il cittadino si ribella, La polizia incrimina, la legge assolve, Quelli della calibro 38, Uomini si nasce, poliziotti si muore, Roma a mano armata, Liberi armati pericolosi, Cani arrabbiati, Gente di rispetto, Vai gorilla,... solo per citare i miei preferiti!
Caspità!
Con i ritmi attuali e tutta la roba già in lista, potrò farti sapere cosa ne penso nel prossimo decennio!
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