mercoledì 7 maggio 2008

[le bustone] Tiger on the Beat di Liu Chia Liang (HK/1988)

Non tutti i film necessitano di un analisi seria e approfondita. Esistono masterpiece capaci di riportarci a quella dimensione tipicamente infantile legata a doppio filo con le classiche bustone da edicola. Pacchetti multicolor ravvivati da strilli fuori misura, oggetti invitanti e misteriosi. All’interno ci trovavi sempre qualcosa che non ti aspettavi, e anche se ogni ingrediente era completamente slegato dagli altri l’alchimia che si veniva a creare era qualcosa di inimitabile. Questa rubrica è ispirata proprio a quelle bustone, e a tutti quei film dove l’accumulo vale più della coerenza interna. Opere sgangherate, sottovalutate, ma ricche di un fascino che solo l’enumerazione dei singoli ingredienti può spiegare.

Nella bustona di oggi troverete:


Chow Yun Fat vestito da ritardato, che si aggira per HK con una macchina da ritardati e che si atteggia come Mel Gibson nella versione per ritardati di Arma Letale (che non differenzia molto da quella standard),

Liu Chia-liang alla regia (per chi non lo sapesse qui si parla di uno dei più grandi registi e coreografi d’arti marziali di sempre, l’uomo che ha consegnato ai posteri The 36th Chamber of Shaolin),

Ti Lung nei panni di un ex boss delle triadi (sempre per chi non lo sapesse Ti Lung è l’uomo con la più alta media di morti per pellicola nella storia del cinema, andatevi a riguardare A Better Tomorrow 1&2, Blood Brothers, Mercenaries from Hong Kong, The Flying Guillotine 2, Return of the One-Armed Swordsman,…),

Gordon Liu che interpreta un killer (va bene, se non sapete eppure questa non avete mai visto nulla di made in HK, a questo punto accontentatevi di sapere che Liu è il monaco protagonista della trentaseiesima camera nonché fratello adottivo del regista),

Un discreto numero di comparsate da parte della generazione di attori che fecero grandi le produzioni Shaw Brother,

Misoginia (recuperate la versione UK che riporta tutta la scena in cui Chow Yun Fat picchia Nina Li come se non ci fosse un domani),

Orrido canto pop anni’80 (il canto pop è la versione HK del jpop giapponese o del kpop coreano),

Vagonate di umorismo becero e sguaiato,

Una sceneggiatura che si esaurisce dopo 60 minuti,

Una mezz’ora finale composta unicamente da morti, distruzione e sangue a secchi,

Improbabili acrobazie aeree di un fucile a pompa,

Duelli alla Chang Cheh ma con delle simpatiche motoseghe,

I seni di Nina Li.


A 5.5o euri su Play.com. Mi pare che li valga tutti.

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