Scopro solo oggi, a distanza di due anni precisi dalla sua pubblicazione, l'esistenza di questo volume. Una raccolta delle migliori lettere d'insulti ricevute da Andy Kaufman. Teorico e fondatore dell'anti-comicità, genio assoluto e una delle mie più profonde influenze (e non parlo di creatività, parlo proprio di visione sul mondo in toto). Anche se fuori tempo massimo mi sento in dovere di segnalarvelo. Perché tutti noi dobbiamo un sacco a Andy.
Procuratevi in qualche modo The Andy Kaufman Show, pilot di un suo varietà stroncato dopo una sola apparizione. La gag in apertura (se si può chiamare gag) è forse la cosa migliore si sia mai vista in televisione. Per farla breve: il programma parte già sul finale. Si è appena conclusa una gag esilarante (o almeno questo si deduce, visto che tutti ridono a crepapelle), Andy si ricompone, ringrazia il suo pubblico e ci saluta. Via ai titoli di coda. Il vero show parte solo dopo la conclusione di questi. Peccato che gran parte degli spettatori abbiano già cambiato canale. Divertente, no?
Ma Andy era anche quello che sfidava le donne a wrestling in diretta tv, sostenendo che nessuna di queste potesse battere un uomo (gag durata mesi, conclusasi in maniera drammatica [naturalmente era tutta finzione nella finzione]). O che si travestiva da Tony Clifton, il più scarso e irritante cantante da pianobar di tutta Las Vegas, per insultare i suoi complici infiltrati tra il pubblico (naturalmente nessuno sapeva niente, trovandosi nel mezzo di una situazione piuttosto sgradevole). Il titolo del post è forse la sua esclamazione più famosa.
La sua influenza è stata enorme, anche se nessuno lo vuole ammettere. Se oggi troviamo un sacco di roba più divertente dei vari tormentoni televisivi è anche merito suo. Ha insegnato al mondo cosa significhi ribaltare ogni prospettiva, come essere estremamente cerebrali apparendo stupidi e petulanti. A 25 anni dalla sua morte il socio di una vita non trova metodo migliore per commemorarlo che rendendo pubblici una serie di insulti e minacce di morte. Genio anche da morto.
3 commenti:
hai visto man on the moon?...a parte l'irritante jimcarrey...e' stato veramente un grande...perfino ha fatto credere che non fosse morto....
Visto sì. Bel film, però penso che a lui avrebbe fatto vagare. Secondo me avrebbe preferito una finta ricostruzione in cui lo si accusava di aver rubato tutte le idee a comici sconosciuti.
sarebbe andata proprio così!
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