lunedì 20 luglio 2009

[kick-ass movie] Rolling Thunder di John Flynn (Us/1977)


Rolling Thunder si pone in pieno filone post Vietnam, esattamente nel centro del triangolo formato dal grim & grit Combat Shock di Buddy Giovinazzo, l’exploitation Apocalisse Domani di Margheriti e i muscoli del Rambo di Ted Kotcheff.



Dopo sette anni di Vietnam il maggiore Charles Rane torna in Texas. Scoprirà a suo malgrado che la patria per cui ha perso la sanità mentale non è la stessa di quando è partito. Un gruppo di malviventi messicani gli sterminerà la famiglia e gli mutilerà la mano, tutto per i 2555 dollari d’argento tributati dal piccolo paese all’eroe locale. Al Nostro non rimarrà che armarsi di doppietta a canne mozze e uncino, ric
hiamare un vecchio compagno d’armi e prendersi la meritata vendetta.



Il film di John Flynn procede con il ritmo lento e sinuoso tipico di certa cinematografia americana del periodo (primo su tutti il mitologico Punto Zero), alternando lunghi silenzi ai flashback della prigionia Vietnamita del protagonista. Una fotografia spenta e sporca ci restituiscono il ritratto perfetto di una società alla deriva, mantenendosi però all’interno dei limiti imposti dal cinema di genere. Perché alla fine Rolling Thunder è proprio questo, un magnifico film di genere. Inequivocabile come un uppercut.



Nonostante la matrice seria e drammatica della vicenda, l’amante del rape’n’revenge (variante maschile, alla Da uomo a uomo di Giulio Petroni) andrà in brodo di giuggiole nel vedere il maggiore Charles Rane e il caporale Johnny Vohden rimettersi in divisa per l’ultima volta, pronti a scatenare l’Inferno sulla Terra. La critica all’assurdità della guerra è solo motore per un gioco al massacro che non ha nulla di politico, ma sfrutta gli eventi del mondo reale per costruire due antieroi disillusi e fuori tempo massimo, al limite del grottesco. Un soldato che sopravvive a sette anni di vita militare finisce per perdere la mano nel tritarifiuti del tranquillo tinello casalingo, incapace di reagire alla violenza fisica se non pagandone lo scotto con lo squilibrio mentale. Ogni scusa per richiamare l’orrore di quei giorni è buona, rischiando di trasformare una chiacchierata nel capanno degli attrezzi in una sessione di tortura.



Questo capacità disgraziatamente leggera di trattare quello che all’epoca era il più delicato degli argomenti rende Rolling Thunder un perfetto kick-ass movie. Cattivo, slegato da certa mentalità che ricerca la perfezione nel medium cinematografico e capace di iscriversi istantaneamente nell’immaginario dello spettatore. L’umorismo (volontario o meno) è sgradevole e strisciante, mai esplicito o liberatorio. Come una sorta di Mucchio Selvaggio svuotato dalle evoluzioni tecniche di Bloody Sam e privo della disarmante potenza metaforica del capolavoro crepuscolare in questione.




4 commenti:

Officina Infernale ha detto...

c'e' anche tommy lee jones...

Doner ha detto...

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che figata

MA! ha detto...

Questo film è veramente una bomba. Pare sia uscito un dvd spagnolo, appena ne so qualcosa vi faccio sapere.

Doner ha detto...

dvd?

naaaaaaa, io vado a pescare!

:-P