1 maggio 2009. Musicdrome (Milano), sede della prima data italiana del tour Thrash’n’Burn. Sul palco del locale si esibiranno una serie di band affiliabili alle più moderne evoluzioni del vetusto e immobile death metal. Ci vado perché stravedo per gli americani Darkest Hour, che potranno essere ladri e melodici quanto volete ma rimangono comunque un gran gruppo. Non mi aspetto certo il pubblico di quello che fu il Grind Your Mother o di quello che è oggi un festival di nicchia come lo svizzero Mountains of Death, ma non sono affatto preparato a quello che mi aspetta. Perché improvvisamente scopro cosa significa sentirsi vecchi a 26 anni.
Vedere ragazzini di 14/16 anni cantare(!) in coro le liriche di un gruppo al limite dell’inaccessibile come i Beneath the Massacre non è una cosa da tutti i giorni, così come scoprire che i poco più che ventenni Carnifex vengono acclamati molto più degli headliner Bleeding Through e Darkest Hour. Nonostante i nuovi arrivati siano esponenzialmente più estremi di quelli che dovrebbero essere i gruppi di punta. Mi guardo in giro e vedo tutti questi ragazzini, oltre che un gran numero di ragazzine adoranti, vestire i panni dei nuovi metallari. Lobi dilatati, tatuaggi non certo invisibili, magliette dalle grafiche tra lo skate e il necrofilo (marchiate da loghi sempre più illeggibili), cappellini da camionisti portati nel più classico Suicidal Tendencies style (per i profani, con la visiera all’insù) e Vans Old Skool ai piedi. Un dressing code che fa piazza pulita dei vecchi cliché da metallaro puzzolente e poco attento a certe cose. Me ne rendo conto quando passeggiando tra i classici banchetti del merch scopro il catalogo della Imperial Clothing, autentica autorità in fatto di tshirt e hoodie relativi a questa nuova corrente musicale. Salta subito all’occhio una ricercatezza (anche nel supporto stesso) più da brand street che da distribuzione di gadget musicali. A quel punto mi dichiaro sconfitto e mi siedo in angolo a bere una birra, rimuginando su cosa possa essere successo per spingere il limite dell’accettabile così in la.
Se vogliamo proprio fare nomi sono tre le band che hanno contribuito a rendere tangibile questo trend (già nell’aria da tempo, si pensi alle ultime esplosioni dell’HC prima e del metal core poi): Despised Icon, Job for a Cowboy e Bring me the Horizon. I primi hanno dimostrato che risultati devastanti si possono ottenere miscelando death ultratecnico, mosh di scuola NY, suoni da paura e un’attitudine da burini di periferia. In altre parole, sfrondando il metal dalle cazzate da metallaro e riducendolo a musica solo di superficie, senza sovrastrutture se non la violenza fine a se stessa. I secondi sono stati i primi a sfruttare a pieno la potenza di Myspace, passando dal nulla dell’Arizona ai milioni di ascolti del loro demo. Traducibili in un megacontratto Nuclear Blade e a endorsement da paura, tra le altre cose. Poi sono arrivati gli inglesi Bring Me the Horizon a dare il colpo di grazia. Poco più che adolescenti, guidati da un frontman carino e talmente trendy da fondarsi una propria linea d’abbigliamento, la famigerata Drop Dead Clothing. Da qui la strada è stata tutta in discesa.
Il punto focale di tutto questo discorso è che per la prima volta la commercializzazione di un suono non è stata raggiunta con l’ammorbidimento dello stesso. Avevo già parlato dei The Boy Will Drown, gruppo che aspetto al varco come pochi, ma qui il discorso va decisamente allargato. Parlando con deathsters della vecchia guardia scopro come quello che infastidisce non sono solo gli sporadici refrain melodici (presenti solo in un pugno di band) ma soprattutto l’eccesso di versi animaleschi (il pig squealing brevettato dai Despised Icon), l’uso di suoni troppo processati e la spropositata presenza di slam spaccaossa. Insomma, dei metallari indicano qualcuno altro come eccessivo e di cattivo gusto. Evito naturalmente di riportare i commenti su pettinature e magliettine di una taglia in meno (o la tenuta gangsta dei soliti Despised Icon, la band che tutti amano odiare). Un’aggressività senza senso è il trend imperante, senza contare che il grosso deve ancora venire. Basta farsi un giro tra le maggiori label per scoprire che tutte hanno in preparazione almeno un paio di album avvicinabili a questo nuovo filone. Tutte di gruppi giovanissimi, se non al debutto, ma già mostri di tecnica e professionalità. Capaci di promuoversi da soli e di strappare un contratto sfruttando a pieno la potenza dei social network. Vedremo quando cosa succederà quando questa bolla raggiungerà dimensioni tali da non poter più evitare lo scoppio. Per documentazione allego una lista di link ai gruppi più influenti questa scena
Vedere ragazzini di 14/16 anni cantare(!) in coro le liriche di un gruppo al limite dell’inaccessibile come i Beneath the Massacre non è una cosa da tutti i giorni, così come scoprire che i poco più che ventenni Carnifex vengono acclamati molto più degli headliner Bleeding Through e Darkest Hour. Nonostante i nuovi arrivati siano esponenzialmente più estremi di quelli che dovrebbero essere i gruppi di punta. Mi guardo in giro e vedo tutti questi ragazzini, oltre che un gran numero di ragazzine adoranti, vestire i panni dei nuovi metallari. Lobi dilatati, tatuaggi non certo invisibili, magliette dalle grafiche tra lo skate e il necrofilo (marchiate da loghi sempre più illeggibili), cappellini da camionisti portati nel più classico Suicidal Tendencies style (per i profani, con la visiera all’insù) e Vans Old Skool ai piedi. Un dressing code che fa piazza pulita dei vecchi cliché da metallaro puzzolente e poco attento a certe cose. Me ne rendo conto quando passeggiando tra i classici banchetti del merch scopro il catalogo della Imperial Clothing, autentica autorità in fatto di tshirt e hoodie relativi a questa nuova corrente musicale. Salta subito all’occhio una ricercatezza (anche nel supporto stesso) più da brand street che da distribuzione di gadget musicali. A quel punto mi dichiaro sconfitto e mi siedo in angolo a bere una birra, rimuginando su cosa possa essere successo per spingere il limite dell’accettabile così in la.
Se vogliamo proprio fare nomi sono tre le band che hanno contribuito a rendere tangibile questo trend (già nell’aria da tempo, si pensi alle ultime esplosioni dell’HC prima e del metal core poi): Despised Icon, Job for a Cowboy e Bring me the Horizon. I primi hanno dimostrato che risultati devastanti si possono ottenere miscelando death ultratecnico, mosh di scuola NY, suoni da paura e un’attitudine da burini di periferia. In altre parole, sfrondando il metal dalle cazzate da metallaro e riducendolo a musica solo di superficie, senza sovrastrutture se non la violenza fine a se stessa. I secondi sono stati i primi a sfruttare a pieno la potenza di Myspace, passando dal nulla dell’Arizona ai milioni di ascolti del loro demo. Traducibili in un megacontratto Nuclear Blade e a endorsement da paura, tra le altre cose. Poi sono arrivati gli inglesi Bring Me the Horizon a dare il colpo di grazia. Poco più che adolescenti, guidati da un frontman carino e talmente trendy da fondarsi una propria linea d’abbigliamento, la famigerata Drop Dead Clothing. Da qui la strada è stata tutta in discesa.
Il punto focale di tutto questo discorso è che per la prima volta la commercializzazione di un suono non è stata raggiunta con l’ammorbidimento dello stesso. Avevo già parlato dei The Boy Will Drown, gruppo che aspetto al varco come pochi, ma qui il discorso va decisamente allargato. Parlando con deathsters della vecchia guardia scopro come quello che infastidisce non sono solo gli sporadici refrain melodici (presenti solo in un pugno di band) ma soprattutto l’eccesso di versi animaleschi (il pig squealing brevettato dai Despised Icon), l’uso di suoni troppo processati e la spropositata presenza di slam spaccaossa. Insomma, dei metallari indicano qualcuno altro come eccessivo e di cattivo gusto. Evito naturalmente di riportare i commenti su pettinature e magliettine di una taglia in meno (o la tenuta gangsta dei soliti Despised Icon, la band che tutti amano odiare). Un’aggressività senza senso è il trend imperante, senza contare che il grosso deve ancora venire. Basta farsi un giro tra le maggiori label per scoprire che tutte hanno in preparazione almeno un paio di album avvicinabili a questo nuovo filone. Tutte di gruppi giovanissimi, se non al debutto, ma già mostri di tecnica e professionalità. Capaci di promuoversi da soli e di strappare un contratto sfruttando a pieno la potenza dei social network. Vedremo quando cosa succederà quando questa bolla raggiungerà dimensioni tali da non poter più evitare lo scoppio. Per documentazione allego una lista di link ai gruppi più influenti questa scena
Beneath the Massacre
Whitechapel
The Faceless
Despised Icon
Job for a Cowboy
Bring Me the Horizon
Suicide Silence
Oceano
The Boy Will Drown
Trigger the Bloodshed
Annotation from an Autopsy
Ignominous Incarceration
9 commenti:
OT
diffondo il verbo: http://miodi.blogspot.com/
Ma non è che(da quel che hai detto sull'abbigliamento) si sta sdoganando una specie di emo-core del death metal? Cosa ne pensano i "vecchi metallari" con cui hai parlato?
@Rae: già in agenda. Una bill da paura. Se sei nella cricca che organizza complimentoni. Gli Zu sono un istituzione, e poi mi becco le canzoni nuove degli Inferno. Cosa chiedere di più?
@Faust: la partenza è sicuramente quella, ma questi martellano di bestia. E anche i vecchi metallari sono costretti ad ammetterlo (anzi, dicono pure che a volte si esagera anche!).
Sono un "vecchio metallaro", ho ascoltato qualcosa delle band segnalate ed in effetti pestano un sacco. Non ho letto le lyrics ma in generale non mi sembra un movimento a tutto tondo per il semplice fatto che cambiano le apparenze ma in quanto a proposta rimaniamo ancorati ai clichè del death metal, con una commistione tra influenze scandinave e americane.
In definitiva penso che musicalmente ci siano, spero solo non parlino di depressione. Impressionante la tecnica di molti, vista la giovane età.
non sono uno degli organizzatori, solo un ascoltatore e supporter. ciao!
Facciamo chiarezza:
a metà degli '80 spopolano i motley crue: canzoni glam rock scarne ma "con tiro", testi buoni per le sigle dei teen-movies, look selvaggio ma trendy.
a fine anni '80 si raccoglie il seminato: il rock/metal che fa impazzire il mondo si infighettisce e diventa pop; i tuoi videoclip (che la radio intanto comincia a morire) non girano se non ci sono le chiappette, i capelli cotonati, i mid tempo suonati con gli stuzzicadenti, il cantante androgino, le chitarre rosa. se le canzoni rendono è perchè sono tutte uguali a quella che aveva spopolato l'anno prima.
poi viene il grunge, l'alternative, il nu-metal, la new wave of scandinamerican heavy SHIT; tutte portate al successo da MEZZA idea musicale e 8000000000000000000000000000000 spunti di marketing.
esauriti tutti i generi rock di tendenza adesso si scopre che agli adolescenti piacciono le robe casinare e possibilmente con pochissimo senso e/o valore artistico (perchè io devo fare quello che si taglia le vene, e non che si commuove per un giro di chitarra... la musica non mi deve aiutare a scoprire me stesso ma a far apparire me stesso agli altri!).
naturalmente si utilizzano media di ultimissima generazione, si fa un bordello inaudibile, che fa ribrezzo ai fan "true" del genere che -poveretti- alla parola death associano ancora la parola "schuldiner", ci si concia il più possibile moderni ma underground e... si vive quei due-tre anni spinti dagli stessi management che fanno i book alle fotomodelle anoressiche (vedere myspace dei bring me etc etc) e poi... erase-rewind-avanti il prossimo e mi raccomando, faccia ancora più casino con quel distorsore che sennò non si nota la differenza...
ancora una volta il marketing ha vinto e la musica ha perso.
e non mi si venga a parlare di tecnica sovraumana... per favore...
non c'è un briciolo di espressività in tutta quella merda, è solo gente che va ai 100 all'ora, che di "musicisti" così c'è piena la linea metropolitana di Milano+Londra+Parigi ma intanto con un riff dei sabbath li mandiamo tutti a casa...
non è questione di essere "true" o "vecchi", basta ASCOLTARE (se ci si riesce) per accorgersi quando la musica ha un valore o quando è solo aria fritta.
sti ragazzini forse cresceranno e lo capiranno pure loro.
forse giusto in tempo per fare i tronisti a rock star love tra un paio di decadi, come il cantante dei Poison, indubbiamente un antenato di questa inutile stirpe.
@Monkey: ho letto di ThePassenger Press al Fullcomics di PC, significa che potrò stringerti la mano?
Il solito Greg! io non la vedo così estrema, i gruppi sono validi e il marketing non è così totalizzante come si pensa. Le label hanno smesso di imporre, ora si limitano a tirare a lucido quello che ascoltano i ragazzetti su Myspace. Appena questi smettono di ascoltarlo cambiano conto su cui versare i soldi per il megaproduttore. Io vorrei capire come ha fatto il gusto comune a passare dal emo al death in così poco tempo. perchè i testi di questi nuovi gruppi sono tutto a parte che depressivi.
Al Fullcomics mi sa che ci va Christian da solo, al massimo ti faccio sapere.
il trucco secondo me sta nei suoni, se sono gli stessi da genere a genere è facile che un ragazzino li segua come cagnolini con l'odore.
eppoi vabbè, il look da sfigati fa tanto, ci si immedesima subito!
mio dio voglio una frangetta, e il pig squeel, cristo come vorrei esprimersi solo col pig squeel...
ecco vedi? per questo funziona!
Dai non fare il misterioso, ci vediamo sabato al Fullcomics!
Ma può esistere qualcosa di più cafone del pig squeel? Dovresti scaricare qualcosa dei Despised Icon e sentire quanto il concetto di ignoranza può essere portato oltre il limite del consentito!
Per quanto riguarda il FullComics mi sa che manchiamo entrambi. Diciamo che l'organizzazione non si è comportata benissimo, e siccome non caghiamo euri ci siamo fatti 4 conti in tasca. A Lucca però ci siamo del sicuro, quindi magari ci si vede li (anche se mancano ancora un botto di mesi).
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