Io adoro Benjamin Marra. Uno che non sa disegnare, non sa scrivere eppure porta avanti due serie regolari, qualche one-shot e un web comics ultraviolento di matrice techno-fantasy. Tutto prodotto e distribuito dalla sua casa editrice, la Traditional Comics. Come dice Tim Small "Spesso Ben scrive semplicemente storie da fumetto d'avventura, da poliziesco, da fantasy, senza ironia o giochetti metanarrativi. Le racconta con una tale serietà che ti dimentichi che non stai leggendo un Bonelli o un Marvel. Ma è tutto fatto apposta, perché poi due pannelli dopo succede qualcosa di assolutamente assurdo e il tuo cervello non capisce più nulla.". Impossibile trovare parole migliori per definirlo. Nella sua magnifica cialtronaggine il Nostro si costruisce una cifra stilistica inconfondibile, una sorta di ironia derivante dall'eccesso di serietà in situazioni assurde. Non il solito esponente dei cosiddetti "fumetti disegnati male" tanto amati da hipster e salotti buoni, quindi. Troppa pancia e nessuna malizia per appartenere al genere. E nel contempo riesce comunque a risultare molto più credibile di tanti sedicenti autori underground. Ripeto, senza saper scrivere o disegnare. Gran risultato, Ben. Gran risultato.
4 commenti:
Il suo tratto a prima vista risulta legnoso e sproporzionato ma, secondo me, ha delle sincere influenze dirette dalle autoproduzioni degli anni 80, gente tipo Wendy Pini o Kevin Eastman, unite a quel minimalismo grottesco che ha reso grande Mike Judge.
Ci sono fumetti che se la tirano di più e sono infinitamente peggiori e pretenziose.
Anche io ci vedo un sacco di Kevin Eastman, fattore che mi fa apprezzare Ben ancora di più. Rimane il fatto che il motivo principale per cui lo adoro è la totale incapacità d tirarsela: Ben fa e basta. Nessuno gli stampa i fumetti? Allora se li autoproduce lui, nessun problema.
ehi, ma mio cugino sa disegnare!
Allora è una cosa di famiglia!
Comunque secondo me disegna benissimo, senza nessuna ironia. Mi mettevo solo nell'ottica comune, che se non ha i soliti due parametri estetici di riferimento si sente persa.
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