Quella che vedete sopra è la copertina della prima edizione de Il Giovane Holden, nella sua ultima ristampa. I più attenti avranno notato una macroscopica differenza con le vecchie versioni: il nome dell'autore. Non più J.D. Salinger ma quel vecchio volpone di Richard Prince, uno degli artisti viventi più pagati in assoluto (e pure giustamente, visto quanto è importante la sua opera). Lui stesso dice che questo non è un libro, ma una scultura. Di sua proprietà intellettuale. E che le somiglianze con qualsiasi altro libro (non scultura) esistente sono casuali. A questo aggiungiamo il fatto che Prince è diventato famoso facendo fotografie a fotografie fatte da altri. Da notare che questi scatti prima non li calcolava nessuno, dopo il trattamento Prince sono diventati icone immortali. A questo punto dovreste essere piuttosto confusi, come lo sono io. Aggiungiamo una serie di retroscena giuridici piuttosto gustosi (li trovate qui, con il seguito dell'articolo qui. Prendetevi il tempo che vi occorre e leggete tutto perché è un gran pezzo di critica d'arte) e il piano diabolico del Nostro è completo. Capolavoro concettuale? Sberleffo? Semplice vendetta nei confronti di un giudice miope e ottuso? Oppure caduta di stile?
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