Partiamo elencando i lati negativi di questo Father’s Day (clicca per il trailer). Anzi, IL lato negativo: siamo ancora alle prese con un finto grindhouse.
Arricchito da un sacco di elementi presi paro paro dalla poetica del binomio
Tarantino/Rodriguez, per giunta. Quindi preparatevi all’ennesima pole-dance,
alle riprese di piedi e alle stripper guerriere. Una noia mortale. E allora
perché darsi la briga di cercare questo film e investirci una sera?
Perché è scritto (e interpretato) da quei cinque geni
degli Astron-6 e, soprattutto, prodotto dalla Troma. Che rimane a oggi un punto
di riferimento per quanto riguarda il trash più intelligente e stratificato.
Dalla renaissance iniziata con il fenomenale Tromeo & Juliet fino
all’ultimo Poultrygeist quello di Lloyd Kaufman è un percorso autoriale dotato
di tutti crismi. Basti la visione di Terror Firmer, uno dei manifesti più
caustici e irriverenti del post-modernismo, per rendersi conto che oltre ai
budget inesistenti la casa del Vendicatore Tossico offre molto di più (tra le
altre cose penso di essere l’unico in Italia a possedere il film in questione in triplice copia
originale). Nessuno in questo momento è in grado di proporre un cinema così
genuinamente punk, fatto di provocazioni grevi come di puro e incondizionato
divertimento. Slegato da ogni tabù, ricco di una sessualità libera e
godereccia. Spesso molto più intelligente di quello che si pensi. Se non si
fosse ancora capito io il buon Lloyd lo metto sull’altarino accanto a John
Waters e Paul Bartel (anche se questo è riuscito a guadagnarselo con un solo,
epico, film).
Questo non toglie che la Troma abbia distribuito negli
anni un sacco di merda, una roba che neanche il Roger Corman degli anni d’oro.
Motivo per cui a oggi le sue produzioni vengono sempre guardate con sospetto.
Naturalmente noi true defender non ci siamo mai piegati a una simile mancanza
di fiducia, andando in solluchero alla notizia che ben diecimila dollari (mica
bruscolini) erano passati dal conto della coppia Kaufman & Herz a quelli
dei cinque folli canadesi. Diventati "celebrità" in tutto il mondo grazie ai loro corti deliranti. E con un simile faraonico budget chissà che capolavoro ne sarà
uscito…
A tale proposito torniamo ora al primo paragrafo,
quello dove elencavo i difetti. Ecco, sappiate che aldilà di questi
inspiegabili tocchi di populismo (che magari volevano essere proprio una
parodia di questa tendenza, senza però riuscirci fino in fondo) tutto il resto
di Father’s Day è assolutamente fuori controllo. Ciccioni con il vizio di
violentare poveri padri prima di evirarli a morsi (tutto documentato con
generose riprese ravvicinate), satanismo, incesti, un sacco di peni, un sacco
di tette, poliziotti deviati, prostituzione maschile, demoni di gomma,… E un
sacco di idiozia di tipica matrice Tromesca. Quella che ti permette di
scrivere, dirigere e interpretare totali scemenze con una serietà che neanche
Orson Welles sul set di Citizen Kane. Il risultato è ben più offensivo (e
quindi divertente) della gran parte di tutti quegli innocui finti exploitation
che affollano i cestoni del Mediaworld. I ragazzi di Astron-6 ci mettono le
loro facce da idioti (vedi la foto sopra), l’umorismo surreale, un pugno di
uscite geniali (roba da applausi) e una genuinità che rende passabile più di un
difettuccio di forma. Amo così tanto questi ragazzi che gli passo anche la
colonna sonora ottantiana. Seppur fantastica meno gasante dei consueti pastoni
punk’n’core Tromeschi a cui ci eravamo abituati (in Terror Firmer erano
riusciti a ficcare Melvins, Vandals, Sick of it All, Vision of Disorder, le Lunachicks
– che comparivano anche nel miglior cameo di sempre – e un sacco di altra gente
figa).
Se non lo avete ancora capito Father’s Day è una robetta piccola così, ma è il
miglior party-movie dai tempi del Vendicatore Tossico 4 (mi immagino cosa potrebbe essere al cinema). Esilarante senza strizzatine d’occhio, autentico come un
pezzo di asfalto, incosciente come una serata tra tardo-adolescenti ubriachi.
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