High on Fire - Snake for the Divine (2010)
Ma siamo sicuri che droga e alcool facciano veramente così male? Perché il fatto che uno come Matt Pike, la mente affumicata dietro Dragonaut e Jerusalem, non riesca a far uscire un disco senza far gridare al mezzo capolavoro qualche dubbio lo fa venire. Non per nulla Snake for the Divine è un pachiderma metal, creatura gargantuesca composta da riff spietati, ritmiche terremotanti e vocals al vetriolo. Un incesto stonato tra Celtic Frost, Motorhead e Cathedral. Oppure vedetelo semplicemente come il disco più feroce, immediato, rozzo, volgare e urlato degli High on Fire. Basta l’apertura affidata alla title track per spazzare in un colpo solo gli ultimi Slayer, Metallica e tutta la marmaglia deathcore e post thrash delle ultime stagioni. Rispetto alle precedenti sortite del combo ci allontaniamo da lidi stoner e ci avviciniamo maggiormente ai mai troppo lodati Lair of the Minotaur, andando a privilegiare una fisicità e un tipo di violenza più concreti di qualsiasi bordata a base di compressioni e trigger. La grandezza di Pike sta tutta qui. Nell’ostinarsi a voler dare ancora valore a chitarre grasse e slabbrate, a una sezione ritmica raffinata come un rutto in una sala da te, a urla di carta vetrata e catrame. E a copertine sempre più eccessivamente metal. Non potete chiedere di più.
6 commenti:
pensa che anni fa non mi piacevano, invece sono stupendi!!!!
Sì, sì. Decisamente gran gruppo.
ma ha ancora senso parlare degli HOF come di un gruppo IGNORANTE dopo tutto questo ben di dio?
perchè non giustifichiamo anche loro col meccanismo retorico del "linguaggio artistico", del messaggio ubercanonico, dell'intenzione post-post etc???
cioè, si spendono fiumi di parole in esegesi e analisi di tanta crappotroneria moderna che ti suona bene giusto per i primi 10 minuti di ascolto...
questi fanno rock nella purezza più vicina al suo concepimento e li chiamiamo IGNORANTI!?!?!?
Ma dai, Greg, ci siamo capiti. Ignorante nel senso di dritto in faccia, puro, incontaminato, cafone, privo di sovrastrutture. Per me è un disco da 8 pieno, quasi 9. Non è 10 perchè non innova nulla. Che dopo gli HOF siano una band tutt'altro che ignorante lo si sa, basti vedere la media qualitativa dei loro lavori.
I know
però il giusto tributo del parlarne come fosse arte moderna (cosa che poi, effettivamente, E') non glielo fa nessuno?
Non ci penso neanche. Gli HOF sono troppo genuini per far parte di quella marmaglia di fighetti. All'epoca del loro primo disco i Dillinger Escape Plan avevano fatto qualche concerto in gallerie d'arte moderna. Ma quella era avanguardia pura, era quasi scontato che succedesse. Se Pike e soci cercassero di replicare si incomincerebbero a tirare in ballo ironia e cazzate simili. E quando mai gli HOF hanno scherzato? Meglio vederseli in qualche locale lercio, magari con Scissorfight e Zeke di spalla. Sarebbe il concerto della mia vita.
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