martedì 6 aprile 2010

[kickass movie] C'è bisogno di ignoranza: Bullets, Blood & a Fistful of Ca$h di Sam Akina (Us/2006)




Per quanto Bullets, Blood & a Fistful of Ca$h sia un film minuscolo, evitabile e poverissimo sarebbe ingiusto non riconoscerne le capacità di formidabile cartina tornasole. In un’epoca in cui siamo sospesi tra gli ultimi strascichi di un’ironia auto indulgente e giustificatoria (anche se a tratti gustosa) e una violenza del corpo come forma di intrattenimento ultimo (dalla pornografia all’action estremo di Crank o John Rambo) è sempre utile avere tra le mani un 'opera capace, anche involontariamente, di chiarirci un minimo le idee.



Partendo da un canovaccio classicissimo come può essere la vendetta dell’ex galeotto tradito dai suoi stessi compagni (sul genere consiglio lo spaghetti western Da Uomo A Uomo di Giulio Petroni) il regista/scrittore/montatore Sam Akina costruisce un bmovie a suo modo perfetto nell’alternare picchi di genialità e tonfi clamorosi. In particolare i primi 30/40 minuti sono un totale disastro: schitarrate mariachi, introduzione di un miliardo di personaggi con tanto di cartello a indicarne il nome, ricerca spasmodica dell’esagerazione e troppo metalinguaggio. Si cerca di far ridere sfruttando un armamentario che ha esaurito le sue cartucce da almeno 4/5 anni, ma di cui se ne avevano sinceramente piene le tasche fin dai tempi dell’abbuffata dei ’90. Tornando al film, dopo un avvio simile è dura non essere sfiduciati. Ed è un peccato, perché da qui in avanti si ha come l’impressione che il buon Sam, finite tutte le sue trovatine simpatiche, si sia trovato a dirigere un film serio. O meglio, talmente serio da essere divertente.



Nulla per cui strapparsi i capelli, sia chiaro, ma i restanti 60 minuti di Bullets, Blood & a Fistful of Ca$h sono costellati di frammenti di un’ignoranza talmente pura, cristallina e innocente da far guadagnare punti a tutto il lungometraggio. Linee di dialogo da troglodita, fucilate in pieno volto, un eroe impossibile da abbattere e un finale talmente delirante e ultraviolento da non crederci. Tutto immerso in una fotografia povera e smorta, in un numero minimo di ambienti (immancabile la sparatoria finale ambientata in un magazzino abbandonato) e con un cast di attori da avanspettacolo. Non è amore radical chic per il trash o per il poverismo da scimmia in gabbia, è voglia di prodotti concreti e palpabili, dove si ha l’impressione di vedere al volo tutto quello che c’è da vedere. L’essenza del kickass movie non la si può trovare nell’evoluzione digitale, nell’esagerazione da lunapark, nel montaggio o nella fotografia da videoclip. Vedere una faccia autenticamente da criminale come quella di Tom Doty sputare un elementare/scontato/inutile “I’m back, muthafukers” prima di scaricare a distanza zero il suo fucile a pompa nel ventre di uno dei suoi antagonisti riconduce a una certa concezione di genere primitiva e istintiva, dove ogni cosa è lì per suscitare un solo tipo di reazione. Talmente intensa da strappare un sorriso.



In un noto saggio/intervista di Ennio Morricone il Maestro si diceva contrario a quanti componessero musica da film cercando di amplificare l’apporto emotivo del girato attraverso l'empatia. Secondo il compositore romano a una scena dura va sovrapposta una musica dolce (vi ricorda nulla il melodioso suono di un carillon?) e così via. Ragionamento perfetto, da una leggenda vivente non mi aspetto nulla di meno. Dopotutto due quarti del fascino di Cannibal Holocaust derivano proprio dallo stridere dei contenuti con l’angelica melodia composta da Riz Ortolani. La grandezza del bmovie invece sta nell’opposto, nello sfruttare ogni mezzo per suscitare nello spettatore vampate emotive. Unica via per mistificare l’assenza di un budget decente. E se prima lo si poteva fare scherzandoci sopra, ora è tempo di annichilire lo spettatore. A calci nel culo.




2 commenti:

Giangidoe ha detto...

Le tue ultime recensioni (sempre ottime) mi hanno molto ricordato il recentissimo (e tamarrissimo) GAMER.
Lo hai visto?
Se ti va di darci un'occhiata, questa è la recensione che ho scritto per il film sul nostro sito di cinema:
http://www.doppioschermo.it/recensioni/gamer.html

MA! ha detto...

Il film non l'ho visto, però la recensione è ottima. A questo punto recupero!