Esattamente come quando l’anno scorso ci siamo trovati davanti a Il Paese delle Creature Selvagge il dubbio rimane. Film per bambini con vette di assoluta profondità o vicende per adulti immerse in un immaginario totalmente devoto all’infanzia (alla faccia della Pixar)? Poco importa, perché sempre di opere straordinarie si tratta. Per come sono girate, scritte, dirette e immaginate. Troppo facile additare Spike Jonze e Wes Anderson come esempi di cinema furbetto, studiato a tavolino per piacere a un certo tipo di pubblico che farebbe di tutto per stare sul pezzo. Facile oltre che scorretto, perché innegabile che la storia di questo medium passi innegabilmente dalle loro traiettorie. Sono certo che tra vent’anni staremo invocando un riconversione della filmografia e/o videografia di questi artisti in quello che sarà il supporto più diffuso. Se poi ci metteranno anche gli spot commerciali, tanto per farvi capire di che autorialità tentacolare e malleabile si sta parlando, non potrò che essere ancora più felice.
Tornando a Mr.Fox c’è poco da dire: 100 % Anderson. Ci sono i titoli in sovraimpressione (ma non con il solito font!), il tema della famiglia in contrapposizione alle spinte interiori, la solita truppa di interpreti, un uso magistrale delle musiche, umorismo agrodolce e tante cessioni al surreale. Tutto in una stop motion rozza ma sentita, che sicuramente avrà gonfiato il cuore (o fatto girare le palle) a Gondry. Niente 3D, inserzioni in CGI, carrellate o gru impossibili. A parte un (finto) piano sequenza da antologia, il maggior indugiare della regia è quello sui primissimi piani dei protagonisti. Come se fossero persone vere. Esiste testimonianza migliore dell’amore del Nostro per i suoi personaggi? Forse nelle ficcanti righe di dialogo (quando mai vi capiterà, se non in Mr.Fox, di vedere una volpe chiedere a un opossum come ha fatto a permettersi una carta di credito platino?), nelle movenze che di cartoonesco non hanno nulla, nei comportamenti immaturi e insopportabilmente infantili degli attori di questo straordinario teatrino.
Il fattore che eleva il tutto a un livello superiore rimangono però le minuscole cattiverie gratuite disseminate per tutta la durata del lungometraggio. Proprio come le Creature Selvagge di Jonze, anche i personaggi di Anderson (come noi) scadono in comportamenti meschini e animali, che si tratti degli attacchi d’ira di Carol o della foga con cui Mr. Fox azzanna galline o ringhia contro chi lo contraddice (tipo il suo avvocato!). E poi c’è Willem Dafoe che presta la propria voce a un ratto alcolizzato e pronto a dare della sgualdrina alla moglie del protagonista. La confusione tra il mondo bambino e quello adulto è sempre più accentuata, i confini svaniscono del tutto. Rimane solo una grande storia. Tratta, guarda caso, dallo scrittore che maggiormente ha saputo giocare sulla falsa discrepanza tra i piani della crescita.
7 commenti:
grazie del promemoria, lo tengo d occhio dal primo trailer ma non l ho ancora visto. Me lo procuro NAU, che in america è uscito mesi fa.
stasera vienia vedere gli EHG ?
grande! devo andarlo a vedere in questi giorni.. quell'animazione bizzarra mi prende parecchio..
saluti esoterici..
aLeX
Io lo devo vedere: leggerò la tua recensione solo dopo.
PS
Questo sabato qui a Roma fanno una mega maratona di Johnny To. Poi ti faccio sapere. Io ancora non ho mai visto nemmeno uno dei suoi film!
@Rae: niente da fare. Bloccato dal lavoro. Come è andata?
@Giangi: beato te che ancora non sai cosa ti aspetta. Cosa proiettano?
il gruppo spalla faceva cagare, loro sono marcissimi.
Il pubblico reagiva, io pogavo e adesso ho il collo incriccato.
Ottimo konzertu.
Alla fine non ci sono andato. Ma se non volessi rispettare un ordine cronologico, tu quale suo film mi consiglieresti per iniziare?
PS: se poi passi da me, mi interesserebbe sapere la tua sul mio ultimo post ultra-nerd...
@Rae: bella storia. Mi ruga averli persi ma era inevitabile. Per fortuna che arriva il Neurotic!
@Giangi: tu Anderson lo adorerai tutto. Fidati. Parti dai Tenenbaum, la sua summa artistica, vedrai che non lo molli più.
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