giovedì 23 febbraio 2012

[Meglio tardi che mai] Summer Wars di Mamoru Hosoda (JP/2009)



Recupero colpevole e tardivo di un piccolo tesoro che mi avrebbe roso infinitamente perdere.  Uno di quei film che partono lenti, in maniera solo apparentemente confusa, per poi colpire dritti e senza sbavature prima della fine.


Le tipiche vicende da nerd-innamorato di Kenji Joiso confluiscono ben presto in una trama ben più tesa, dove la solita rete informatica invasiva nasconde l’ennesima minaccia al mondo reale. Un avatar impazzito incomincia a seminare il panico in una sorta di Second Life a metà tra Murakami (fin troppo Murakami, al limite del plagio), Pokemon e Street Fighter (con un pizzico di Fatal Fury). Caso vuole che il Nostro si mantenga come manutentore di questo universo parallelo, ritrovandosi così a seguire i fattaci virtuali dalla casa in campagna della sua (finta) fidanzata. Tra un pranzo in famiglia e l’altro.


Il pregio principale di Summer Wars è di riuscire a portare avanti in maniera energica e coinvolgente un pensiero che chiunque altro avrebbe affogato nella retorica e nei luoghi comuni. Si parla di una pellicola dove la vita reale e la famiglia (inteso come nucleo tradizionale e allargato) sono le chiavi per debellare un'insidia proveniente dall’ Internet del caso. A leggerla così la sinossi non promette nulla di buono, ammettiamolo. La minaccia di una vagonata di saccarina sospesa sopra la nostra testa di spettatori basterebbe a far fuggire a gambe levate un sacco di gente (me compreso). E avremmo fatto male, perché in Summer Wars non c’è praticamente nulla di sbagliato. Lo si capisce dal fatto che ben presto le sequenze action paiono solo un intermezzo tra una scenetta familiare e l’altra. Un po’ come quando leggi le run più belle degli X-Men. Smetti di interessarti all’ennesima Sentinella o minaccia Shi’ar per perderti negli arguti scambi di battute tra Emma Frost e Hank McCoy, piuttosto che nei conflitti interiori di Scott Summer. L’umanità dei personaggi passa davanti a tutto, dimostrandosi così profonda e organica da meritarsi particolare attenzione. E questo aspetto brilla ancora di più quando inserito in un contesto di tutine colorate e botte virtuali. O perlomeno si munisce di un paracadute di puro intrattenimento nel caso il tentativo di umanizzazione non vada a buon fine. Tanto per ricordare che non siamo tutti John Fante o Salinger, capaci di riempire centinaia di pagine di soli monologhi interiori e di tenerti comunque incollato alla pagina.


In Summer Wars non si corre questo rischio. Gli attori della vicenda sono tutti reali e ben definiti, anche se magari non si espongono per più di un paio di linee di dialogo. Lo zio super grezzo, la zia divorziata, i nipotini ipercinetici, la matriarca, quello che non si vede mai e la star su cui puntano tutti. Ci sono tutti quelli che solitamente vedete una volta all’anno, durante il pranzo di Natale. E guarda caso anche qui il convivio scandisce l’ingresso in una bolla di sicurezza e di empatia che subito rapiscono il giovane  Kenji, figlio di una famiglia denuclearizzata. Proprio come in una lunghissima serie di altri prodotti orientali il pasto rappresenta il terreno privilegiato per appianare divergenze, ritrovarsi o prepararsi prima di un momento difficile. Ancora una volta mi ritrovo a citare il Maestro Johnnie To, le cui leggendarie scene a tavola (e, a dispetto dei suoi grandi classici, la mia preferita rimane quella del dimenticato Breaking News) sono seconde solo alle sue sparatorie. O forse no? Dopotutto il frangente che si cita più spesso parlando di questo regista è il giocherellare con le palline di carta dei sicari di The Mission (sequenza che tutti nella vita devono vedere almeno una volta). Il contorno diventa centro, il particolare insignificante oscura per potenza emotiva mille dialoghi scolpiti nella roccia.


E così, affastellando minuzie su minuzie, si arriva a qualcosa di enorme. Proprio come in Summer Wars. Tutto finisce per il meglio e non ci siamo neppure sporcati di buonismo da discount. Mica male.

1 commento:

odderflip ha detto...

thx per la suggestione. fantastico.
_Odd