...e Isabella Rossellini l'aveva già capito. Parto dal green porno dell'attrice italiana meno allineata per arrivare alla rapida segnalazione di due uscite strettamente legate alla produzione XXX.
Prendi qualche esordiente alle prime armi tipo... Matthew Barney, Gaspar Noe, Larry Clark, Richard Prince (ripeto, sua Maestà Richard Prince), Marylin Minter,... Commissionagli un corto dove esprimere il proprio punto di vista su sessualità e pornografia. Il risultato sarà Destricted, per la prima volta pubblicato in edizione integrale (il film è del 2006). Fighetto? Probabile. Pretenzioso? Quasi certo. Snob? Per definizione. Eppure i nomi coinvolti obbligano chiunque si interessi un minimo di arte moderna a buttargli almeno un occhio. Mettiamola così, per quanto vi faccia cagare avrete qualche perla da sciorinare alla prossima riunione del salotto buono.
Discorso diverso per Graphic Sexual Horror. Ricordo che quando cinema estremo significava ricerca smodata e non solo download selvaggio incappai in un cofanetto marchiato InSex. Tiratura limitatissima, confezione quasi artigianale, prezzo da oreficeria (si parla di centinaia di euro). Il tizio che lo vendeva lo spacciava come il non plus ultra del bizzarro, senza specificare nulla di più. Vista l'impossibilità di un'anteprima e il prezzo fuori scala declinai l'offerta. Venni a conoscenza solo tempo dopo del caso InSex.com, il sito pornografico più estremo di sempre (il cofanetto ne conteneva una sorta di "best of", virgolette obbligatorie). Il documentario delle registe Barbara Bell e Anna Lorentzon indaga sul fenomeno, dal successo mondiale alla chiusura in seguito al Patriot Act. Siamo dalle parti di 9 to 5: Days in Porn, ma in chiave bondage. Con, si spera, una spolveratina di sociologia in più.
Discorso diverso per Graphic Sexual Horror. Ricordo che quando cinema estremo significava ricerca smodata e non solo download selvaggio incappai in un cofanetto marchiato InSex. Tiratura limitatissima, confezione quasi artigianale, prezzo da oreficeria (si parla di centinaia di euro). Il tizio che lo vendeva lo spacciava come il non plus ultra del bizzarro, senza specificare nulla di più. Vista l'impossibilità di un'anteprima e il prezzo fuori scala declinai l'offerta. Venni a conoscenza solo tempo dopo del caso InSex.com, il sito pornografico più estremo di sempre (il cofanetto ne conteneva una sorta di "best of", virgolette obbligatorie). Il documentario delle registe Barbara Bell e Anna Lorentzon indaga sul fenomeno, dal successo mondiale alla chiusura in seguito al Patriot Act. Siamo dalle parti di 9 to 5: Days in Porn, ma in chiave bondage. Con, si spera, una spolveratina di sociologia in più.