Beasts of the Southern Wild pare uno dei quei film fatti apposta per essere odiati da certo pubblico. Storia minimale, nessuna cessione al genere puro, pellicola in 16mm, tappeto inarrestabile di chitarrine acustiche e campanelli. Senza contare lo sfregio più ingiustificabile di tutti: la coccarda di miglior film drammatico vinta al Sundance Film Festival (ma se andate a vedervi la pagina di Wiki rimarrete sorpresi dalla quantità imbarazzante di premi vinti da questo minuscolo lungometraggio). Chiamatela pure ruffianata hipster, o bazzecola artsy-fartsy se volete. E invece no, perché nei novanta minuti di questa favola c’è un sacco di roba veramente destabilizzante. Solo che a vederla dall’altra parte della barricata, e qui la più grande novità, tutto cambia faccia.
Il film è ambientato in un catino idrico venutosi a creare successivamente alla costruzione di una megadiga in Louisiana. In questo ambiente paludoso vive, secondo regole e abitudini più vicine a quelle di una popolazione primitiva che a quelle del mondo civilizzato, una piccola comunità di reietti. Le condizioni igieniche sono spaventose e la regia analogica e traballante rende il tutto ancora più sporco e putrescente.
Qui arriva la prima sorpresa. I nostri selvaggi sono… felici. Passano il tempo a festeggiare, ad aiutarsi a vicenda e a deridere tutti quelli fuori dalla diga. Quelli che vanno in vacanza una sola volta all’anno e lavorano tutti i giorni. “Vietato piangere” è la prima regola del Bathtub. Ma come? I burini del sud non erano che lerci subumani pronti a sfogare tutta la loro frustrazione sui colti e agiati turisti provenienti dalle grandi metropoli? Vuoi vedere che forse c’è gente a cui non interessa far parte della nostra società?
Il più fiero sostenitore di questa filosofia è Wink, padre della protagonista Hushpuppy. Uno che non vuole fuggire dalla sua baracca neppure all’annuncio di un terribile uragano. “Solo i vigliacchi abbandonano la propria casa” dice alla sua bambina, allevata con metodi discutibili eppure pregni di un affetto e di un rispetto abbaglianti. Ma come? I burini del sud non erano che lerci subumani pronti ad approfittarsi delle loro figlie mentre si ubriacano? Violenti e privi di empatia?
Beasts of the Southern Wild si prende gioco di noi, della nostra percezione del mondo viziata da anni di pulizia e di incasellamenti. E sia ben chiaro, nel piccolo universo fangoso e puzzolente di Hushpuppy non tutto va per il verso giusto. Anzi. La più grave delle disgrazie è dietro l’angolo, rappresentata metaforicamente dal disgelo al Polo di quattro enormi facoceri preistorici. La conseguenza di una brutta scenata da parte della protagonista, convinta così di aver inclinato l’equilibrio naturale del mondo. Le bestie travolgeranno tutto quello che incontreranno sul loro cammino fino allo scontro finale, dove solo chi è in grado di reggersi sulle proprie gambe ne uscirà vincitore.
L’esordio di Benh Zeitlin è un’opera che commuove (la scena dell’alligatore fritto è un tuffo al cuore) sovvertendo anni di cliché e propaganda. Non rinuncia ai colpi allo stomaco ma li affronta con piglio deciso e risolutivo. Parte dagli stessi presupposi de L’Albero della Vita – i temi sono esattamente gli stessi - e li porta avanti con una schiettezza e una sincerità anni luce più funzionali delle divisioni manichee di Malick.
Travolti dalla durezza della vita? Per una volta non chiedete consiglio a un raffinato filosofo, provate a fidarvi di questi rozzi e lerci primitivi.
5 commenti:
Fantastico!
Per fortuna, ho imparato sulla mia pelle che ciò di cui scrivi è realmente bello e che non sono io farmi suggestionare dalle tue parole. :D
Lo visionerò sicuramente.
Grazie mille!
Grazie MA! E' una delle recensioni più profonde e originali che ho letto su BEASTS!
Un'analisi che vanta un' acutezza di penna e di cuore, di osservazione e sensibilità
Sostienici, ne abbiamo bisogno, per far conoscere a tutti questo piccolo grande film!
E grazie ancora..
SATINE FILM DISTRIBUZIONE
Ma lo distribuite veramente? Bravissimi! Non mancherò di parlarne il più possibile e di consigliarlo a più gente possibile. Complimenti e grazie (nel caso riuscirò a vederlo in sala).
Quindi, uscirà nei cinema italiani?
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